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Alimentazione e obesità infantile durante la pandemia

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L’ Obesità infantile sta diventando un’emergenza sanitaria – oltre a quella della malnutrizione - tanto che è stata instituita una giornata di sensibilizzazione che ricorre proprio oggi.

I dati, del resto, sono preoccupanti in quanto negli ultimi anni sono cresciuti in modo esponenziale i casi di obesità fra bambini e ragazzi, dati destinati a crescere anche a causa delle restrizioni dettate dalla pandemia in corso.

L' Unicef lancia, pertanto, un grido di allarme per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della nutrizione in età pediatrica, affinché si possa intervenire precocemente per scongiurare accumulo di grasso e complicanze metaboliche che i bambini rischiano di portarsi dietro anche in età adulta.

Quali sono i consigli degli esperti per scongiurare tutto questo?

Promuovere l’allattamento esclusivo al seno nei primi sei mesi di vita è molto importante, quando è possibile allattare al seno, infatti, si contribuisce alla salute futura del bambino.

Oltre i 6 mesi, per soddisfare il crescente fabbisogno nutrizionale, l’alimentazione del bambino va integrata attraverso lo svezzamento con cibi complementari, seguendo le linee guida del pediatra, e proseguendo l’allattamento anche fino all’età di due anni o oltre, se mamma e bambino lo desiderano.

Le abitudini alimentari dovrebbero comprendere, in generale, una colazione bilanciata, il consumo giornaliero di verdura e frutta e limitare il consumo di dolci, spuntini confezionati e bevande gassate e zuccherate.

Secondo l'OMS gli altri punti focali per l'obesità infantile sono inoltre l'attività fisica e un sonno adeguato alla fascia di età. Diventa quindi importante sostituire il tempo trascorso davanti agli schermi con sessioni di gioco e preferendo, soprattutto alla sera, attività come la lettura, importante per lo sviluppo del bambino e più adatta per favorire l’addormentamento.

Ad aggravare il quadro ha contribuito certamente anche l’emergenza dettata dalla pandemia; la chiusura delle scuole e la sospensione dell’attività fisica non hanno sicuramente aiutato, anzi hanno pesato sulla salute dei più piccoli.

Tuttavia, come raccomandato anche dall’Istituto Superiore di Sanità, proprio in questa difficile fase emergenziale è ancora più importante incoraggiare il gioco in movimento e prestare particolare attenzione all’alimentazione.

Alimentazione dei bambini e ragazzi durante l’emergenza COVID 19

L’educazione alimentare si trasmette con il buon esempio, il genitore per primo dovrebbe quindi scegliere un’alimentazione sana e bilanciata attraverso pasti semplici e condimenti non eccessivi.

Assicuriamoci sempre un buon introito di acqua e prestiamo attenzione alle aggiunte di zuccheri.

Cerchiamo di seguire la stagionalità degli alimenti, aumentiamo il consumo dei legumi (almeno 2-4 volte a settimana), scegliamo preferenzialmente la carne bianca (2 volte a settimana), limitiamo la rossa (1 volta a settimana), inseriamo le uova (2 volte a settimana), il pesce 2-3 volte a settimana, soprattutto quello azzurro, come lo sgombro, le alici e le sardine. Proponiamo solo occasionalmente i salumi, che sono ricchi di grassi e sale.

Il calcio per i bambini è importantissimo, abituiamoli a consumare latte e/o yogurt, preferibilmente senza zuccheri aggiunti, un paio di volte al giorno e alterniamo i formaggi ad altri secondi piatti tre volte a settimana.

I bambini apprendono anche attraverso il gioco, stampate la nostra piramide alimentare da colorare!

Dott.ssa Claudia Brattini

Dott.ssa Claudia Brattini

All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.

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