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Animali e botti di Capodanno: la veterinaria consiglia

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Animali e botti di Capodanno: la veterinaria consiglia

Siamo giunti alla fine dell'anno, periodo di convivialità, cenoni e festeggiamenti, che spesso però rischiano di trasformarsi in un vero e proprio incubo per i nostri amici a 4 zampe e per i loro proprietari a causa dei botti di Capodanno.

Ne parliamo con la Dottoressa Federica Clemente, Medico Veterinario specialista di dermatologia ed allergologia, che ci aiuterà a fare chiarezza e ci darà anche qualche consiglio per come calmare un gatto o un cane spaventato.

Dottoressa, molto spesso in questo periodo di fine anno sentiamo parlare dell’ansia generata dai botti di Capodanno ai nostri animali, è un problema reale?

Ebbene sì, si tratta di un problema reale e serio, da non sottovalutare. I nostri animali da compagnia, ma anche gli animali selvatici, vivono l’esperienza dei fuochi d’artificio con un sentimento di profondo terrore in grado di provocare una risposta spropositata.

Analizziamo insieme i principali motivi per cui i fuochi d’artificio sono una situazione così stressante per i nostri animali: cani e gatti presentano un udito molto più sviluppato rispetto all’uomo. Il suono dei fuochi d’artificio è la principale componente stressogena per gli animali. Nei cani e nei gatti , il senso dell’udito è decisamente più sviluppato e predominante rispetto a quello umano. Se un essere umano ha un udito con una percezione compresa tra i 15 hertz di infrasuoni e oltre i 15.000 hertz di ultrasuoni, cani e gatti si aggirano tra i 60.000 e i 70.000 hertz. Per intenderci, un rumore che per noi è a malapena udibile a 4 metri di distanza, risulta chiaro e nitido per un cane che si trova a 25 metri dal rumore stesso. Oltre al suono, anche il carattere di improvvise esplosioni, magari durante il sonno o il riposo, genera fobia.

Quali sono i segnali che ci dicono che il nostro amico a quattro zampe sta vivendo una situazione di forte stress?

Lo stress si può manifestare in modi differenti. L’animale può iniziare a comunicare la sua ansia mediante i cosiddetti segnali calmanti, ovvero azioni messe in atto al fine di auto tranquillizzarsi. Tra questi troviamo: sbadigli frequenti, abbassamento delle orecchie all’indietro e lambimento delle labbra fino ad arrivare a respirazione a bocca aperta, coda in mezzo alle gambe e salivazione abbondante. Inoltre, avranno battito cardiaco e respiro accelerato, cercheranno in tutti i modi un posto sicuro dove nascondersi oppure le rassicurazioni da parte del proprietario e saranno osservabili forti tremori. Tutti questi sintomi possono essere molto pericolosi per cani o gatti cardiopatici, anziani, diabetici, per i quali lo stress e l’ansia possono diventare persino letali.

La situazione può davvero sfuggire di mano quando si mettono in pericolo per allontanarsi dalla situazione di stress. Essi, infatti, possono tentare qualsiasi mezzo per sfuggire, anche buttandosi dall’alto e se legati possono arrivare a strozzarsi cercando di scappare. Mi è capitato di curare, nella mia esperienza professionale, cani che si sono tirati addosso un televisore o che abbiano rotto vetrate cercando di fuggire per la paura.

Come possiamo essere loro di aiuto in questo momento di grande paura? Esiste un modo per prevenire ed evitare che raggiungano l’apice dello stress?

“Sicuramente occorre evitare di lasciarli soli in casa, la nostra presenza serve a tranquillizzarli, tenerli fermi e soprattutto, a controllare che non si verifichino situazioni di pericolo. Non tutti i cani, va detto, esprimono ansia in modo eclatante, ma per alcuni soggetti si possono connotare situazioni veramente pericolose come quelle di cui abbiamo parlato in precedenza.

Oltre alla nostra protezione, possono essere utili solo su consiglio del medico veterinario integratori o farmaci a base di valeriana, triptofano, olio di canapa, CBD, teanina, proteine del latte o addirittura benzodiazepine nei casi più gravi. Sia gli integratori, che i farmaci, a maggior ragione, si diversificano per efficacia a seconda della specie, della taglia dell’animale, dell’età e soprattutto delle comorbilità.”

Un trauma come quello della paura dei botti può avere ripercussioni sulla serenità di un cane o un gatto anche a lungo termine?

“Tendenzialmente i cani e i gatti restano colpiti dall’improvviso rumore e temono che si possa riverificare; quindi, la paura è circostanziata al periodo in cui questa usanza è più frequente… Tuttavia sappiamo che i fuochi d’artificio sono impiegati anche in altre circostanze e quindi per i proprietari diventa effettivamente difficile prevenire.

Le ripercussioni a lungo termine consistono nel disturbo del sonno, in tremori o comportamenti inconsueti che si reiterano nel tempo, per esempio nascondersi, non uscire più volentieri al guinzaglio o tentare la fuga.

Vista la sua specializzazione in dermatologia non può mancare una domanda specifica: Il forte stress può creare problemi al pelo e alla cute dell’animale? Le è mai capitato un caso simile?

“Lo stress e l’ansia persistente possono essere causa di patologie apparentemente dermatologiche, come ad esempio l’alopecia psicogena, descritta in particolare nella specie felina. Ci tengo a sottolineare che queste forme non hanno correlazioni specifiche con i fuochi d’artificio, bensì con problematiche di ansia da separazione, inadeguatezza ambientale, sovraffollamento, ecc… È sempre necessario seguire un corretto iter diagnostico difronte ad un pattern dermatologico di alopecia generalizzata o simmetrica bilaterale, per escludere cause dermatologiche, prima di minimizzare e pensare solo allo stress come causa di problemi alla cute.”

Come possiamo far fronte ad una problematica cutanea (perdita di pelo?) originata dallo stress?

“Il mio più sentito consiglio è quello di rivolgersi al veterinario di fiducia per eseguire indagini diagnostiche specifiche volte ad escludere ogni causa organica; quindi, quando si denota una situazione di stress occorre un medico veterinario comportamentista che possa emettere una diagnosi precisa e quindi fornirvi i giusti consigli in termini terapeutici e di arricchimento ambientale. Mi raccomando è sempre importante una diagnosi prima della terapia!”

Ringraziando la Dottoressa Clemente per queste preziose informazioni e consigli, vi invitiamo a festeggiamenti consapevoli, sempre nel rispetto dei nostri amici animali, domestici e selvatici, e non ci resta che augurarvi un Buon Anno Nuovo!

Desideri qualche tips in più? Leggi anche l'intervista all'educatore cinofilo.

A cura di Francesco Cobianchi con la supervisione di Claudia Brattini

Dott.ssa Claudia Brattini

Dott.ssa Claudia Brattini

All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.

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