Salute e Benessere
Body percussion: l'arte di suonare con il corpo
ph Dell'Acqua
"La musica non privilegio di pochi ma patrimonio di tutti” (Z. Kodaly)
Battere le mani insieme o sul petto, schioccare le dita, battere i piedi sono solo alcune delle potenzialità sonore del nostro corpo per produrre musica. Si tratta di una tecnica chiamata Body Percussion.
In ambito didattico i bambini possono sperimentare direttamente sul loro corpo gli elementi musicali come la metrica e il ritmo, affinando al contempo la coordinazione motoria e la conoscenza del proprio corpo.
Scopriamo meglio di cosa si tratta con il musicista percussionista Tommaso Ruggero.
ph Ridolfi
Tommy Ruggero (Bologna, 1982) batterista e percussionista. Diplomato al Collective di New York City e alla Music Academy di Bologna. Intensa attività live in formazioni musicali di vario genere, spaziando dallo swing (Minor Swing Quintet) alla musica africana (Atse Tewodros Project, Sandro Joyeux, Kaw Sissoko Trio) al country blues (Gigowatt).
Insegna regolarmente batteria e tiene laboratori di body music a Bologna e provincia, collaborando con il Museo della Musica di Bologna, il Teatro Testoni di Bologna, l’associazione QB Quantobasta e l’associazione Nidi di Note, coprendo la fascia di età 0-18. È docente di batteria presso la Alma Musica di Bologna. Ha all’attivo partecipazioni a dischi di vari artisti italiani (Vasco Rossi, Laura Pausini, Renato Zero, Il Volo, Claudio Baglioni, Mina, Adriano Celentano).
Collabora stabilmente con la danzatrice e coreografa Federica Loredan (Drums Dance, Rhythm For Dancers) e con la Bernstein School of Musical Theatre di Bologna. È endorser delle bacchette Vic Firth e dei piatti Paiste.
Body percussion - l'arte di far suonare il corpo – è una realtà musicale estremamente suggestiva e ricca di ritmo ed energia, come nasce?
“Non ci sono prove effettive, però è possibile affermare che la Body Music è probabilmente la prima forma di musica sulla terra. Anticipa la costruzione degli strumenti quindi si pensa che la musica con il corpo sia l'antenata di ogni forma di musica”.
La body percussion necessita di un solo strumento: il proprio corpo, questo la rende un’attività di inclusione eccezionale, ha notato, ad esempio nei ragazzi con disabilità o difficoltà relazionali un approccio positivo a questa tecnica?
“L'approccio con la disabilità è sicuramente molto inclusivo e questa disciplina non viene mai rifiutata, anzi, tutti si mettono in gioco, riconoscendole un importante valore proprio nel gruppo.
Ho studiato in Africa e in America e la batteria quasi sempre si studia individualmente mentre la body percussion la impari in gruppo, si pratica in cerchio, il gruppo è una forza più grande delle singole individualità, c'è ascolto reciproco e viene naturale aiutare.
Accade sempre che, se un ragazzo ha delle difficoltà, ad esempio, non riesce a battere entrambe le mani arriva un compagno che con un gesto dice “ti offro io l’altra mano”.
Questa disciplina è un propulsore formidabile di emozioni, per la sua esperienza in quali ambiti è praticabile e che effetti suscita?
“Gli ambiti in cui è praticabile sono davvero tantissimi: ho esperienza nelle carceri, istituti per non vedenti e molto nelle scuole ma anche tra gli adulti in ambito lavorativo, come nelle giornate di team building.
Il fatto che questa disciplina produce dei suoni immediati, che si possono sentire come uno strumento che si padroneggia, ci permette di esprimere noi stessi attraverso la musica e di tirare fuori dal ritmo la personalità dell’individuo, la caratteristica peculiare del bambino, per esempio. Questa sua capacità rappresenta uno degli obiettivi principali di questa disciplina. Inoltre, dà molte soddisfazioni perché ci sono ritmi diversi: il battito della mano, che viene prodotto in modo diverso in ognuno ma il bello è che se sono sommati tutti insieme producono una musica unica.”
Il ritmo è in ognuno di noi o in alcune persone può essere faticoso approcciarsi a questa tecnica?
“Potrei citare il film cartone animato Ratatouille con la frase - chiunque può cucinare - perché penso che la musica sia di tutti, alla portata di ogni persona e quello che noto è che le differenze derivano da una questione di cultura. Poi, ovviamente, il talento innato esiste: noto come in alcuni esista già il ritmo, ma l'attività musicale non è preclusa a nessuno.
Tuttavia, ciò che riscontro molto spesso nelle scuole è l'effetto del mondo veloce: i bimbi sono abituati ai video con contenuti che non hanno un percorso ma che in pochi minuti offrono già i risultati eccellenti.
Per questa ragione nella prima
0 commenti
Accedi per poter inserire un commento