Salute e Benessere
Cicatrici: le nuove frontiere dei trattamenti
Le cicatrici sono la fisiologica conseguenza di un danno o di una lesione di varia natura subita dalla pelle.
Tutti noi abbiamo sperimentato almeno una cicatrice sul nostro corpo, questo perché, oltre ai casi legati ad interventi chirurgici, infezioni o incidenti, è assolutamente normale e comune procurarsi delle piccole lesioni durante le attività quotidiane, dalla cucina allo sport o avere un segno lasciato dall’acne
Quando sono particolarmente estese o in rilievo, però, possono diventare un problema, sia dal punto di vista clinico, che dal punto di vista estetico. Cerchiamo di fare chiarezza su questo tema analizzando anche i trattamenti più innovativi per favorire una corretta cicatrizzazione.
TIPI DI CICATRICI
Le cicatrici si dividono in tre differenti tipologie in base alle caratteristiche cliniche delle stesse:
Cicatrice fisiologica
Bel processo fisiologico di cicatrizzazione appare inizialmente di colorito roseo e rilevata sul piano cutaneo ma che col tempo tenderà ad appiattirsi, ad indurirsi e a diventare biancastra.
Cicatrice atrofica
Vengono così definite le cicatrici in cui i margini della ferita sono variamente distanziati, e che si possono riaprire in caso di traumi o trazioni.
Cicatrice ipertrofica
Questo tipo di cicatrice è tipico delle ferite legate alle articolazioni. Quando si formano, il tessuto fibroso si genera in grande quantità, dando origine a una cicatrice in rilievo e, a volte, dolente.
Cicatrice cheloidea
Le cicatrici che si estendono oltre i margini della lesione si definiscono cheloidi, cioè risultato di una sovrapproduzione di collagene nel corso del fisiologico decorso di guarigione.
Le cicatrici cheloidi, tuttavia, colpiscono solo una limitata percentuale di individui, mentre si stima che le più frequenti siano quelle ipertrofiche.
COME TRATTARE LE CICATRICI
Purtroppo, non è possibile intervenire sulla fisiologica formazione delle cicatrici, ma ci sono vari metodi che possiamo introdurre, dopo le fasi iniziali in cui medicare la ferita, per favorirne il decorso, ed evitarne gli inestetismi.
Uno dei primi è il trattamento con una crema per cicatrici, possibilmente dalle proprietà idratanti, da abbinare a un massaggio della parte interessata. Il massaggio è molto utile per evitare che si formino aderenze ed è importante che sia effettuato nel verso della cicatrice.
Inoltre, è stato studiato che l’ambiente umido delle medicazioni utilizzate nella fase iniziale favorisce la riproduzione cellulare e quindi favorisce la cicatrizzazione.
Massima attenzione poi all’esposizione alla luce solare, soprattutto quando si espone per più tempo la cute e la parte lesa, come per esempio in spiaggia, è fondamentale coprirla con una protezione ad elevato schermo solare (50+). Questo perché l’esposizione al sole può creare effetti dannosi nei confronti delle aree che stanno guarendo, aumentandone la visibilità e ritardandone la guarigione stessa.
Se la superficie cicatrizzata dovesse creare problemi di natura puramente estetica, è possibile ricorrere a trattamenti cosmetici specifici che possano aiutarci a nasconderla o renderla meno visibile.
I METODI INNOVATIVI
A seconda di fattori specifici del paziente il medico potrà ritenere opportuno agire sulla cicatrice. Oggi le metodologie a disposizione includono tecniche come la dermoabrasione, crioterapia, il peeling chimico e il laser.
Per rimodellare le cicatrici e renderle meno visibili, si può ricorrere anche all’aiuto delle lamine di silicone, in sinergia con la Vitamina E. Le prime sono in grado di attenuare il rilievo e i sintomi della patologia cicatriziale per mezzo di un’azione prevalentemente occlusiva, in grado di modificare la concentrazione idrica del compartimento interstiziale. La vitamina E, invece, ha un’azione antiossidante e contribuisce a disaggregare i fasci di fibra di collagene. Una volta applicato il prodotto per un lasso di tempo sufficiente, si può ottenere un attenuamento delle cicatrici.
Articolo scritto in collaborazione con Fresenius kabi
Co-autori:
Francesca Albano
Francesco Cobianchi
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