Salute e Benessere
Come si cura la disfagia
Indice
1. Che cos’è la disfagia?
2. Quali sono le principali cause di disfagia?
3. Come gestire la disfagia con lo stile di vita?
4. Quali sono i farmaci a disposizione per la disfagia?
5. Quali sono le alternative all’alimentazione per bocca?
6. Quando è necessario intervenire chirurgicamente in caso di disfagia?
1. Che cos’è la disfagia?
La disfagia è un disturbo della deglutizione che può manifestarsi in diversi modi:
- Disfagia per i solidi: questa forma di disfagia si verifica quando è difficile o doloroso deglutire cibi solidi
- Disfagia per i liquidi: in questo caso è difficile deglutire i liquidi, che possono causare soffocamento, tosse o riflusso attraverso il naso
- Disfagia sia per solidi che per i liquidi: alcune persone possono sperimentare difficoltà sia con i solidi che con i liquidi.
La disfagia può essere causata da una serie di fattori, tra cui lesioni nervose, problemi muscolari nella zona della bocca e della gola, ostruzioni fisiche nell'esofago o nella gola.
La disfagia può avere un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono, rendendo difficile l'alimentazione e potenzialmente portando a problemi di nutrizione e disidratazione. È importante diagnosticare e trattare la disfagia precocemente per prevenire complicazioni e migliorare la qualità della vita del paziente.
2. Quali sono le principali cause di disfagia?
Le principali cause di disfagia possono essere classificate nel modo seguente:
- Problemi neurologici: questi problemi includono ictus, lesioni cerebrali traumatiche, sclerosi multipla, malattia di parkinson e altre condizioni che colpiscono il sistema nervoso centrale o periferico e compromettono il controllo muscolare necessario per la deglutizione
- Problemi muscolari: disfunzioni muscolari nella zona della bocca, della gola o dell'esofago possono causare disfagia. Queste disfunzioni possono essere dovute a condizioni come miastenia grave, distrofia muscolare, problemi di sviluppo muscolare, patologie autoimmuni e altre condizioni patologiche
- Problemi anatomici: ostruzioni fisiche nell'esofago o nella gola possono causare difficoltà nella deglutizione. Queste ostruzioni possono essere dovute a tumori, stenosi esofagea o problemi strutturali congeniti
- Disturbi infiammatori: malattie infiammatorie dell'esofago, come l'esofagite, possono causare disfagia
- Effetti collaterali di trattamenti medici: alcuni trattamenti medici, come la radioterapia o la chirurgia nella zona della testa e del collo, possono danneggiare i tessuti e causare disfagia come effetto collaterale
- Infezioni: anche le infezioni della gola o dell'esofago possono causare disfagia temporanea.
3. Come gestire la disfagia con lo stile di vita?
Gestire la disfagia attraverso lo stile di vita è possibile mediante una serie di strategie che possono aiutare a rendere più sicuro e confortevole il processo di alimentazione.
Ecco alcuni suggerimenti:
- Modificare la consistenza del cibo: nel caso di disfagia per cibi solidi, è opportuno scegliere cibi morbidi, tritati o omogeneizzati per rendere più facile la deglutizione, evitando cibi duri, croccanti o secchi che possono essere difficili da masticare e deglutire. In caso invece di disfagia per i liquidi, il problema principale è mantenere un’adeguata idratazione, per cui è opportuno sostituire l’acqua comune (liquida) con quella gelificata
- Ridurre la dimensioni dei bocconi: in caso di disfagia per i solidi, è importante tagliare il cibo in piccoli pezzi e assicurarsi che i bocconi siano di dimensioni gestibili e non troppo grandi
- Modificare la temperatura: alcune persone con disfagia trovano più facile ingerire cibi e liquidi a determinate temperature, come cibi caldi o bevande fredde
- Avere assistenza durante i pasti: è importante avere assistenza durante i pasti per monitorare la deglutizione e intervenire in caso di problemi, grazie alla presenza di familiari, assistenti domiciliari o professionisti della salute
- Assumere una posizione eretta durante i pasti: è utile assicurarsi di essere in una posizione eretta durante i pasti, preferibilmente seduti con il busto eretto. Questa posizione può favorire una deglutizione più sicura
- Masticare lentamente: masticare lentamente e prendersi il tempo necessario per deglutire possono ridurre il rischio di soffocamento o aspirazione. È importante essere consapevoli del processo di masticazione e deglutizione per evitare problemi
- Bere liquidi lentamente: bere liquidi lentamente e in piccoli sorsi può aiutare a evitare la congestione o l'inalazione di liquidi
- Assicurarsi una buona idratazione e nutrizione: assicurarsi di bere abbastanza liquidi e di ricevere una nutrizione adeguata è essenziale. Se la disfagia rende difficile l'assunzione di cibo e liquidi, si potrebbe considerare il supporto di un dietista per pianificare una dieta adatta alle proprie esigenze.
4. Quali sono i farmaci a disposizione per la disfagia?
Il trattamento farmacologico della disfagia dipende dalla causa sottostante e può variare a seconda dei sintomi e delle condizioni specifiche del paziente. Ecco i principali esempi:
- Farmaci per ridurre l'acidità gastrica: se la disfagia è causata da reflusso gastroesofageo, possono essere prescritti farmaci antiacidi, inibitori di pompa protonica (PPI) o antagonisti del recettore H2 per ridurre l'acidità gastrica e proteggere l'esofago
- Farmaci per il controllo dei sintomi neurologici: se la disfagia è causata da problemi neurologici come ictus o malattia di Parkinson, possono essere prescritti farmaci per migliorare il controllo muscolare o per alleviare altri sintomi neurologici che contribuiscono alla disfagia
- Farmaci per migliorare la motilità esofagea: in alcuni casi, possono essere prescritti farmaci procinetici per migliorare la motilità esofagea e facilitare il passaggio del cibo attraverso l'esofago.
È importante consultare un medico per una valutazione appropriata e per determinare il trattamento farmacologico più adatto alle proprie esigenze. In alcuni casi residuali, per gestire efficacemente la disfagia può essere necessario un intervento chirurgico.
5. Quali sono le alternative all’alimentazione per bocca?
In caso di disfagia severa in cui l'alimentazione per via orale non è sicura o praticabile, possono essere considerate una serie di alternative per garantire l'assunzione di nutrienti e liquidi:
- Alimentazione tramite sondino naso-gastrico (NG): un tubo sottile viene inserito attraverso il naso fino allo stomaco, consentendo l'assunzione di cibo e liquidi direttamente nello stomaco. Questo metodo può essere temporaneo o a lungo termine, a seconda delle esigenze del paziente
- Alimentazione tramite sondino gastrostomia (PEG): un tubo viene inserito chirurgicamente direttamente attraverso la parete addominale fino allo stomaco. Questo metodo è spesso utilizzato per pazienti che necessitano di alimentazione a lungo termine e non possono assumere cibo per via orale in modo sicuro
- Alimentazione tramite stomia: in casi estremi, in cui il paziente non può tollerare né il sondino naso-gastrico né il sondino gastrostomia, può essere creata chirurgicamente un’apertura sull’addome, definita stomia chirurgica, per consentire l’alimentazione tramite accesso diretto allo stomaco o all'intestino tenue
- Alimentazione intravenosa (parenterale): in casi estremi in cui il tratto digestivo non può essere utilizzato per l'assunzione di nutrienti, possono essere somministrati nutrienti direttamente nel flusso sanguigno tramite un'infusione intravenosa. Questa opzione è generalmente riservata ai casi in cui le altre opzioni non sono fattibili o sicure.
È importante consultare un medico o uno specialista in nutrizione per determinare la migliore opzione per il paziente. In molti casi, può essere necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga medici, logopedisti, nutrizionisti e chirurghi per gestire efficacemente la disfagia e garantire un'alimentazione sicura e adeguata.
6. Quando è necessario intervenire chirurgicamente in caso di disfagia?
L'intervento chirurgico per la disfagia può essere necessario in diverse circostanze, a seconda della causa sottostante e della gravità della condizione. Ecco i principali scenari in cui l'intervento chirurgico può essere considerato:
- Ostruzioni anatomiche: se la disfagia è causata da ostruzioni fisiche nell'esofago o nella gola, come quelle che possono essere determinate da tumori, stenosi esofagea (restringimento dell'esofago) o diverticoli (piccole protuberanze nella parete dell'esofago), l'intervento chirurgico può essere necessario per rimuovere l'ostruzione e ripristinare il normale flusso di cibo e liquidi
- Reflusso gastroesofageo grave: in alcuni casi di reflusso gastroesofageo grave, che non rispondono al trattamento conservativo o farmacologico, può essere considerata la chirurgia antireflusso per rafforzare il cardias (la valvola tra l'esofago e lo stomaco) e prevenire il reflusso di acido gastrico nell'esofago
- Acalasia: l’acalasia è una condizione in cui il muscolo del cardias non si rilassa adeguatamente, causando difficoltà nel passaggio del cibo dall'esofago allo stomaco. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per ridurre la pressione nel cardias e migliorare il flusso di cibo
- Lesioni traumatiche: in caso di lesioni traumatiche alla gola o all'esofago, come quelle causate da incidenti stradali o ferite penetranti, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare i tessuti danneggiati e ripristinare la normale funzione
- Malformazioni congenite: nei casi in cui la disfagia è causata da malformazioni congenite dell'apparato digerente, come l'esofago atresico (un esofago che non si è sviluppato correttamente), può essere necessario un intervento chirurgico correttivo per correggere la malformazione e ripristinare la normale funzione.
La decisione di intervenire chirurgicamente nella disfagia dipende da molti fattori, tra cui la causa sottostante, la gravità dei sintomi, la risposta al trattamento conservativo e le condizioni generali del paziente. È importante consultare uno specialista in chirurgia digestiva per valutare le opzioni di trattamento chirurgico e determinare il percorso migliore per gestire la disfagia in modo sicuro ed efficace.
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