Salute e Benessere
Farmaci e terapie sperimentali anti COVID-19: il punto della situazione
È certamente comprensibile l’apprensione con cui ciascuno di noi attende notizie rassicuranti su tema delle cure per il Covid-19.
Le testate giornalistiche, il web e i vari video che circolano via chat forniscono continue informazioni su potenziali farmaci efficaci. Ecco allora che iniziamo a prendere sempre più familiarità con classi di farmaci, come anticorpi monoclonali, plasma convalescente, antivirali da nomi pressoché impronunciabili e antimalarici tornati alla ribalta, per la presunta o effettiva attività antivirale.
Cerchiamo di fare il punto insieme per capire a che punto è arrivata oggi la scienza, tenendo sempre a mente che tutelare la propria e altrui salute oggi significa in primo luogo adottare tutte le misure di prevenzione e seguire sempre i suggerimenti del proprio medico e del farmacista, lasciando ai ricercatori le considerazioni sulle sperimentazioni.
Cosa si sta facendo sul fronte terapia?
Al momento non esiste una cura specifica formulata per trattare i pazienti affetti da COVID-19, si applicano diverse sperimentazioni cliniche e quando necessario si adottano terapie di supporto per la respirazione.
Si sta costantemente e alacremente lavorando a livello mondiale alla formulazione del vaccino ma di cui non conosciamo ancora la tempistica.
Farmaci antimalarici e antireumatici
Studi clinici hanno dimostrato l’attività in vitro e nel modello animale di un farmaco conosciuto da tempo, impiegato come antimalarico in passato e come antireumatico, più recentemente, nel trattamento di malattie autoimmuni.
Questa classe di farmaci sembra aver dimostrato in fase di sperimentazione proprietà antivirali nei confronti del virus della SARS e dell’influenza aviaria. Tuttavia, seppure venga sperimentato così come altri farmaci per contrastare il COVID-19, non esistono ancora dei risultati che siano ampiamente suffragati dai dati.
Inoltre, le numerose notizie uscite in merito a questo farmaco hanno generato una corsa all’accaparramento, sfociata in acquisti da canali non ufficiali e quindi non autorizzati. La vendita on line dei farmaci con obbligo di prescrizione medica è vietata e bisogna sempre controllare che la farmacia in questione sia autorizzata dal Ministero della Salute. Inoltre, si tratta sempre di farmaci che necessitano di monitoraggio da parte del medico, per via dei possibili e severi effetti collaterali. Il rischio di assumerne quantità errate e l'assunzione stessa di questi prodotti possono causare gravi problemi di salute peggiorare una condizione patologica già in corso. L’incremento della richiesta arriva poi a compromettere la disponibilità per i pazienti cronici già in cura.
Farmaci antivirali
I medici stanno adottando anche farmaci antivirali, già approvati e utilizzati in precedenza per altre patologie. Queste terapie sono indubbiamente promettenti. In particolare, sta convincendo molto gli studiosi un antivirale che in passato è stato applicato contro l’Ebola (usato in somministrazione endovenosa) e una combinazione di antivirali impiegati contro l’HIV.
Per fronteggiare situazioni di emergenza, vengono utilizzati di prassi infatti anche farmaci, fuori dalle indicazioni specifiche, per cui sono stati autorizzati al momento dell’immissione in commercio. Questo utilizzo, che gli esperti chiamano off-label si affianca all’uso definito ‘compassionevole’, ovvero l’utilizzo di un farmaco per cui non è stata ancora completata la sperimentazione.
Farmaci anticoagulanti
La novità più recente in questo senso riguarda l’utilizzo a scopo terapeutico di anticoagulanti, appena autorizzato dall’Agenzia italiana del Farmaco, in uno studio sperimentale sul COVID-19.
La sperimentazione verificherà l’efficacia dell’anticoagulante nel migliorare le condizioni dei contagiati, al fine di prevenire fenomeni di tromboembolismo venoso, anche come conseguenza dell’iperinfiammazione dovuta alla malattia.
E nel frattempo...
Trovandoci ancora in una situazione pienamente in evoluzione, per quanto riguarda terapie di provata efficacia per COVID-19, l’applicazione dei protocolli delle terapie vanno attentamente supervisionati dai medici, lasciamo dunque a loro il compito di curarci e ai ricercatori quello di individuare strategie antivirali più specifiche.
Se vogliamo informarci sull’evoluzione degli studi, facciamolo da fonti attendibili, con ottimismo ma anche con la dovuta cautela, con la consapevolezza che il nostro contributo più importante consiste nel rispettare le regole e le norme igieniche raccomandate.
Fonti:
"Acute pulmonary embolism and COVID-19 pneumonia: a random association?" Danzi GB, Loffi M, Galeazzi G, Gherbesi E: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32227120
"SARS CoV-2: Recent Reports on Antiviral Therapies Based on Lopinavir/Ritonavir, Darunavir/Umifenovir, Hydroxychloroquine, Remdesivir, Favipiravir and Other Drugs for the Treatment of the New Coronavirus." Costanzo M, De Giglio MAR, Roviello GN: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32297571
Agenzia Italiana del Farmaco: https://www.aifa.gov.it/emergenza-covid-19
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