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Cosa succede al tuo corpo se segui una dieta chetogenica?

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Cosa succede al tuo corpo se segui una dieta chetogenica?

Il significato di Dieta chetogenica (DK) era sconosciuto ai non addetti ai lavori fino a qualche anno fa; oggi, invece, è diventata una parola di uso comune anche grazie al web, dove si trovano protocolli, ricette, indicazioni e perfino prodotti preconfezionati definiti keto.

Ma sappiamo realmente di cosa si tratta? Approfondiamo i principi di questo regime alimentare, i benefici ma anche i possibili rischi di una dieta che va affrontata solo in casi particolari e sotto controllo medico.

Cos’è la dieta chetogenica

La dieta chetogenica si basa su tre pilastri:

  1. ridotto contenuto di carboidrati;
  2. utilizzo dei lipidi come principale fonte energetica;
  3. rapida perdita di peso.

Si tratta di una dieta terapeutica basata su elevati introiti di lipidi e riduzione di carboidrati tale da indurre il corpo a produrre da solo il glucosio necessario alla sopravvivenza aumentando il consumo energetico dei grassi del tessuto adiposo.

Definizione di chetosi

Insieme all’utilizzo dei grassi come fonte energetica, avviene anche un altro processo: la chetogenesi, con conseguente produzione dei corpi chetonici. I chetoni derivano dall’ossidazione dei grassi e venivano chiamati anche acetoni per il loro odore caratteristico. Da qui nasce il nome acetone per definire il disturbo tipico dei bambini che si sviluppa in caso di digiuno prolungato o dopo episodi di febbre.

La chetosi è la capacità di utilizzo dei grassi come fonte primaria di energia al posto dei carboidrati. In pratica, il corpo funziona con un carburante diverso dai carboidrati.

Normalmente l’organismo, assumendo zuccheri, accantona glucosio in eccesso sotto forma di grassi. Quando gli zuccheri vengono a mancare si attiva un meccanismo per il quale sono i grassi ad essere trasformati in glucosio, ma questo comporta la produzione da parte del fegato di tre cataboliti, i cosiddetti corpi chetonici: l’acetone, l’acido acetoacetico e l’acido beta-idrossibutirrico.

La chetogenesi è un fenomeno che si verifica fisiologicamente durante il digiuno o l’esercizio fisico prolungato, ma può essere “riprodotto” forzatamente per fini terapeutici riducendo la quantità di carboidrati assunti con la dieta.

Tipologie di dieta chetogenica

Esistono diverse varianti della dieta chetogenica: comunemente, nella cosidetta Standard Ketogenic Diet, le calorie giornaliere devono derivare per circa il 75% dai grassi, per il 5% dai carboidrati e per il 20% dalle proteine.

La Very Low-Calorie Ketogenic Diet (VLCKD), invece, è uno specifico protocollo di dieta chetogenica a basso contenuto calorico (circa 800 Kcal giornaliere), ipoglucidica e normoproteica spesso utilizzata come strumento clinico per trattare casi di obesità.

Rischi della dieta chetogenica

Sebbene la dieta chetogenica sia in grado di ridurre la fame e indurre una rapida perdita di peso, non è esente da possibili rischi ed eventi indesiderati.

L'assunzione limitata di carboidrati nella dieta chetogenica può rappresentare uno shock per il corpo che, quando esaurisce le sue riserve di carboidrati e passa all'uso di chetoni e grassi come carburante, potrebbe manifestare sintomi simil-influenzali: la cosiddetta keto-flu o influenza da corpi chetonici. Questa si manifesta con mal di testa, vertigini, affaticamento.

Eliminare gli alimenti fonte di carboidrati (come ad esempio i legumi e la frutta) può portare a carenze nutrizionali di vitamine e minerali. In particolare, alcuni studi suggeriscono che la dieta chetogenica non fornisce adeguate quantità di calcio, vitamina D, magnesio e fosforo.

Ne risente anche l’apporto di fibre e quindi il microbiota intestinale: questo può comportare disturbi gastrointestinali come nausea, costipazione e stitichezza.

Infine, possono verificarsi alitosi da acidosi, ipoglicemia, perdita di capelli, ridotta tolleranza al freddo e iperlipidemia. Spesso, infatti, si somministrano integratori a base di sali minerali quali potassio, sodio e magnesio e multivitaminici, e si raccomanda una maggior assunzione di acqua.

È quindi fondamentale che il paziente sottoposto a questo regime alimentare sia monitorato strettamente dal medico.

Quando è efficace la dieta chetogenica

Già dal 1920 la dieta chetogenica è stata impiegata con successo nel trattamento dell’epilessia resistente ai farmaci in età pediatrica. Fu Conklin il primo ricercatore che intuì il legame tra epilessia e un’intossicazione

La dieta chetogenica si è dimostrata efficace in diverse patologie:

  • Epilessia, in particolare in età pediatrica e resistente ai farmaci.
  • Obesità grave e sindrome metabolica
  • Alcune malattie degenerative come il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer

Da sottolineare, tuttavia, che sebbene sia una valida opzione terapeutica non è applicabile a tutti i pazienti e richiede sempre la valutazione del medico curante.

In caso di diete fai da te, ricordiamo che l’approccio corretto per affrontare una dieta dimagrante è quella di rivolgersi ad un professionista esperto che potrà analizzare le cause e fornire gli strumenti necessari per il percorso di dimagrimento mirato e specifico.

Dott.ssa Claudia Brattini

Dott.ssa Claudia Brattini

All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.

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