Gastrite, come si scopre e come curarla

Gastrite, come si scopre e come curarla

1. Che cos’è la gastrite?
2. Quali sono le tipologie di gastrite e le loro cause?
3. Quali sono i sintomi della gastrite?
4. Come si fa la diagnosi di gastrite?
5. Come si tratta la gastrite?


1. Che cos’è la gastrite?

Lo stomaco è la porzione del tratto gastrointestinale dove continua la digestione ed è formato da corpo, fondo e antro che cooperano tra loro, rimescolando il cibo che arriva dall’esofago grazie a movimenti peristaltici coordinati. All’interno dello stomaco ritroviamo numerose ghiandole che hanno la funzione di produrre sostanze fondamentali per la digestione e l’assorbimento come l’acido cloridrico, il pepsinogeno, il fattore intrinseco e la lipasi gastrica. Per difendersi dall’azione corrosiva dell’acido cloridrico, lo stomaco ha una barriera mucosa estremamente resistente formata da uno strato di muco e bicarbonati, da uno spesso e compatto strato epiteliale ed una ricchissima vascolarizzazione.

La gastrite è una condizione medica caratterizzata dalla presenza di un processo infiammatorio a livello dello stomaco. Occorre distinguerla dalla gastropatia, in cui si realizza sofferenza del tessuto gastrico in assenza di infiammazione, che spesso è dovuta a danno chimico.


2. Quali sono le tipologie di gastrite e le loro cause?

In base alla caratterizzazione temporale si può distinguere la gastrite acuta, di durata breve, dalla cronica, in cui l’infiammazione permane a lungo rischiando di generare un sovvertimento della mucosa gastrica.

Le gastriti acute vengono ulteriormente distinte, in base al tipo di cellule infiammatorie predominanti, in:

  • Gastrite linfocitaria, che si caratterizza per la prevalenza di linfociti nella parete dell’organo. Tipica è quella che si realizza in corso di celiachia, o di malattie infettive virali
  • Gastrite granulocitaria, caratterizzata dalla prevalenza di neutrofili. Si realizza in caso di infezioni batteriche, come nella fase iniziale dell’infezione sostenuta da Helicobacter pylori
  • Gastrite granulomatosa, in cui il tessuto infiammatorio forma degli aggregati nodulari chiamati granulomi. Si verifica nella malattia di Crohn, nelle infezioni da funghi, nella sarcoidosi, nei fenomeni vasculitici e come risposta al danno da farmaci
  • Gastrite eosinofila: più rara, è caratterizzata dalla predominanza di eosinofili e associata alla presenza di parassiti, oppure a fenomeni di ipersensibilità ad alimenti o farmaci.

Oltre alle malattie infiammatorie e alle infezioni è bene ricordare che la gastrite può originare anche in caso di uso prolungato o eccessivo di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), come l'ibuprofene o l'aspirina, o di alcuni antibiotici, che possono irritare la mucosa gastrica e causare infiammazione.

Anche il consumo eccessivo di alcol può irritare la mucosa gastrica, così come lo stress emotivo o fisico che può determinare l’aumento della produzione di acido cloridrico andando a danneggiare la barriera mucosa e facilitando l’insorgenza di reflusso gastroesofageo.

In alcuni casi, oltre all’infiammazione si possono realizzare lesioni o erosioni della mucosa gastrica, configurando la condizione clinica nota come gastrite erosiva. Questo avviene soprattutto in caso di uso eccessivo di farmaci come l'aspirina o gli anticoagulanti, di abuso di alcol, di infezioni batteriche, di malattie autoimmuni o di disturbi di coagulazione del sangue.

La gastrite cronica, invece, si instaura quando l’infiammazione permane a lungo. Tipicamente le cause possono essere l’infezione cronica sostenuta da Helicobacter pylori, oppure la gastrite autoimmune in cui l’organismo riconosce come estranee cellule presenti nello stomaco e produce autoanticorpi diretti contro di esse, oppure l’uso cronico di farmaci o l’abuso di alcol.

Nel caso della gastrite cronica le cellule gastriche, ripetutamente danneggiate dalla risposta immunitaria, possono andare incontro a necrosi (morte cellulare) con progressiva sostituzione cellulare e graduale perdita delle ghiandole gastriche, fino ad arrivare alla forma atrofica. In presenza di atrofia, il normale epitelio gastrico può essere sostituito da un epitelio più resistente e la trasformazione cellulare può determinare la selezione di cellule displastiche che possono evolvere fino a determinare il carcinoma dello stomaco.

Una menzione particolare va all'infezione da Helicobacter pylori, che è considerata la principale causa di gastrite cronica, soprattutto perché inizialmente si può presentare in modo asintomatico. Non si conosce esattamente come avvenga la trasmissione, che tipicamente coinvolge il nucleo familiare. Si ritiene probabile attraverso il contatto diretto con feci, saliva o vomito di persone infette. I batteri solitamente vengono distrutti nello stomaco grazie all’acidità gastrica, ma questo particolare batterio ha sviluppato meccanismi che gli permettono di resistere all’acido cloridrico e di produrre enzimi e tossine che danneggiano le cellule dello stomaco, compromettendo la barriera protettiva della mucosa.


3. Quali sono i sintomi della gastrite?

La gastrite può manifestarsi con una varietà di sintomi, che possono andare da lievi a moderati. I più comuni includono:

  • Dolore addominale, localizzato in sede epigastrica
  • Nausea e vomito
  • Sensazione di pesantezza o pienezza dopo i pasti, anche dopo aver mangiato solo una piccola quantità di cibo
  • Perdita di appetito e riduzione di interesse per il cibo
  • Eruttazione
  • Pirosi gastrica, avvertita come una sensazione di bruciore che risale dalla parte superiore dello stomaco verso il petto, data dal reflusso acido
  • Sapore amaro o metallico in bocca, a causa del reflusso acido
  • Cambiamenti nelle abitudini intestinali, come diarrea o stitichezza.

È importante sottolineare che i sintomi possono variare da individuo a individuo. In alcuni casi, la gastrite può essere asintomatica e può essere diagnosticata solo attraverso esami medici.


4. Come si fa la diagnosi di gastrite?

La storia clinica del soggetto, la descrizione dei sintomi e l’esame fisico possono indirizzare subito alla diagnosi. Tuttavia, spesso è necessario eseguire esami approfonditi per confermarla ed identificare la causa specifica.

Gli esami del sangue possono essere utilizzati per valutare la presenza di infezioni, anemia megaloblastica (associata alla gastrite cronica) o altre condizioni che possono essere associate alla gastrite, come ad esempio la celiachia.

Per la diagnosi di certezza è fondamentale l’endoscopia, un esame in cui un tubo flessibile con una piccola telecamera alla sua estremità (endoscopio) viene inserito nell'esofago e nello stomaco per esaminare direttamente la mucosa gastrica. Durante l'endoscopia il medico può prelevare campioni di tessuto (biopsie) per analisi istologiche, al fine di accertare la causa della gastrite.

Nel sospetto di gastrite da Helicobacter pylori, devono essere condotti test specifici come l’urea breath test, in cui il soggetto ingerisce una piccola quantità di urea contenente una sostanza marcatrice: se Helicobacter pylori è presente nello stomaco, il batterio produrrà un enzima chiamato ureasi che convertirà l'urea marcata in anidride carbonica, poi rilevata nel respiro esalato.

Altri esami che possono permettere la diagnosi di gastrite da Helicobacter pylori sono il test delle feci, che può evidenziare la presenza di un antigene specifico, o l’esame istologico.


5. Come si tratta la gastrite?

Il trattamento della gastrite dipende dalla causa sottostante e dal tipo di gastrite diagnosticata.

Per la gastrite lieve o occasionale, possono essere consigliate alcune modifiche dello stile di vita come evitare cibi piccanti, grassi e acidi, ridurre lo stress, smettere di fumare e limitare l'uso di alcol. Tutto ciò può aiutare a ridurre i sintomi ed a favorire la guarigione della mucosa gastrica.

Nella maggior parte dei casi di gastrite, vengono prescritti farmaci per ridurre l'acidità dello stomaco come gli inibitori della pompa protonica, che riducono la produzione di acido gastrico e favoriscono la guarigione della mucosa, o gli antiacidi che possono essere utilizzati per alleviare temporaneamente i sintomi. Alcuni farmaci, come i sucralfati, possono essere prescritti per formare un rivestimento protettivo sulla mucosa gastrica e promuovere la guarigione.

L'infezione da Helicobacter pylori deve invece essere riconosciuta in modo specifico, perché necessita di trattamento con una combinazione di antibiotici, inibitori della pompa protonica e bismuto. Solitamente si utilizzano due antibiotici scelti tra amoxicillina, claritromicina o metronidazolo.

Nel caso della gastrite erosiva o della comparsa di ulcere, sono necessari alti dosaggi di inibitori di pompa protonica o interventi chirurgici specifici.

La gastrite cronica può interferire con l'assorbimento di alcune vitamine e nutrienti: pertanto, solitamente in questi casi si associa la somministrazione di vitamina B12 o il ferro, per prevenire carenze e promuovere la salute generale.

 

Dott. Giorgio Sciarra

Dott. Giorgio Sciarra

Opera presso il Policlinico Umberto I di Roma, dove si sta specializzando in Reumatologia, dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma con il massimo dei voti. E’ esperto di divulgazione scientifica sui temi della salute, del benessere e dell’alimentazione.

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