Salute e Benessere
Gestire ansia e paura durante e dopo la quarantena
In questo difficile momento storico, quali emozioni possono accompagnarci durante le nostre giornate?
Stiamo vivendo un momento di grande disorientamento per l’umanità, l’uomo si trova a fare i conti con un nemico sconosciuto ed imprevedibile. Tutte le certezze del quotidiano, che fino a ieri hanno rappresentato i nostri punti di riferimento, sono state indebolite, per lasciare spazio all’imponderabile. Questa perdita di controllo alimenta in noi l’ansia e la paura per qualcosa che non si conosce e che non si può controllare.
Come gestire la paura?
La paura è un’emozione primaria importantissima perché serve a difenderci dai pericoli, si attiva per tutelarci quando si percepisce una minaccia. In questa situazione è la paura che ci rende responsabili e ci fa adottare tutte le norme di sicurezza necessarie per arginare il virus.
Quando, però, la paura comincia ad alimentare pensieri negativi, che nel rimuginio continuo si autoalimentano fino ad ingigantirsi in maniera esponenziale, a quel punto abbiamo bisogno di fermare questo meccanismo, sostituendo i pensieri negativi con immagini positive.
Può consigliare come gestire la paura nel quotidiano ?
Se comprendiamo che a volte la “mente ci mente” abbiamo l’opportunità di poter creare una nuova realtà, grazie ad un grande strumento che è l’immaginazione. Quando l’ansia viene a farci visita, impariamo ad accoglierla come un "amica" che ci sta dicendo che ci stiamo allontanando dal nostro nucleo. Allora proviamo a fare come quando eravamo bambini, sostituiamo le immagini negative con quelle positive: immaginiamo la natura con i suoi splendidi colori e profumi, immaginiamo di essere noi un albero forte e robusto con profonde radici sotto ai nostri piedi che ci trasmettono sicurezza e stabilità. Impariamo a sentirci centrati e radicati per non farci travolgere dalla spirale del panico e della confusione. Facciamoci, dunque, trasportare dai sogni per alzare le nostre vibrazioni e ritrovare una nuova energia.
E sarà proprio questa nuova energia che ci porterà a prenderci cura di noi in maniera diversa, ci avvicinerà ad un sentimento di fiducia e di amore che è l’emozione opposta alla paura.
Cosi, in queste lunghe giornate in casa impariamo a riappropriarci di piccoli gesti, come fermarci vicino ad una finestra per sentire addosso il calore e la luce del sole, ottimo antidepressivo. Oppure proviamo a piantare un seme in un vaso e annaffiamolo con cura, coltivando la pazienza nell'attesa che il fiore germogli, coltivando nel contempo la nostra essenza più vera. Cominciamo a fare tutte quelle cose che abbiamo fino ad oggi rimandato perché troppo presi da input esterni, come leggere un libro, fare ginnastica, dipingere, scrivere…via libera alla creatività!
Tutto ciò ci distrae dalla paura del virus, ci avvicina a noi stessi e impariamo un nuovo modo di essere.
Come possiamo affrontare al meglio questo momento di solitudine?
Abituati a vivere in una società affollata in continuo movimento, all'improvviso ci troviamo fermi e soli, lontani da tutte le distrazioni esterne.
E’ il momento del Silenzio, dello stare semplicemente e profondamente con se stessi. Abbiamo ora una grande occasione per uscire dal mentale e dal "dover fare", per iniziare ad ascoltarci, ed entrare in contatto coi nostri reali bisogni. Il silenzio e la solitudine ci possono aiutare a sviluppare una nuova consapevolezza ed una nuova serenità.
Così possiamo cominciare ad osservare come ci relazioniamo con i nostri familiari o a comprendere che, a volte, sono solo le nostre resistenze interne che ci impediscono di raggiungere i nostri desideri.
Questo Ritiro può costituire per l’umanità una grande occasione di Crescita Interiore e Spirituale.
Cosa consiglia alle persone che devono comunque continuare a lavorare fuori casa?
Comprendo la difficoltà di chi, nonostante tutto, deve continuare a lavorare e a pensare come gestire la paura fuori dalle mura domestiche. In questo caso è importante che la persona, sempre seguendo le norme di sicurezza, riesca a restare centrata e radicata. Ad esempio spostando i pensieri negativi su immagini positive, vivendo nella quotidianità del lavoro situazioni che possano creare energia positiva, come un sorriso di incoraggiamento tra colleghi, per non sentirsi soli in questa battaglia, fiduciosi che tutto passerà, con la consapevolezza di aver cavalcato l’onda con coraggio in prima linea e la soddisfazione di avercela fatta.
Il senso di appartenenza nei momenti di difficoltà dona grande forza e rassicura.
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