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Giornata mondiale del Cuore: conosci lo scompenso cardiaco cronico?

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Giornata mondiale del Cuore: conosci lo scompenso cardiaco cronico?
  1. Che cos’è lo scompenso cardiaco cronico?
  2. Come si manifesta lo scompenso cardiaco cronico?
  3. Quali sono i fattori di rischio dello scompenso cardiaco cronico?
  4. Come si fa la diagnosi di scompenso cardiaco cronico?
  5. Come si tratta lo scompenso cardiaco cronico?
  1. Che cos’è lo scompenso cardiaco cronico?

Lo scompenso cardiaco cronico, o insufficienza cardiaca cronica, è una condizione in cui il cuore non è in grado di pompare sangue in modo efficiente per soddisfare le necessità del corpo. Questa inefficienza può essere dovuta a una debolezza del muscolo cardiaco, a una rigidità delle pareti del cuore o a un problema di riempimento delle camere cardiache.

  1. Come si manifesta lo scompenso cardiaco cronico?

Lo scompenso cardiaco cronico si manifesta attraverso una serie di sintomi che possono iniziare in modo lieve, ma peggiorare gradualmente nel tempo. I principali sono:

  • Affaticamento e debolezza: uno dei primi segnali è la stanchezza costante e una sensazione di debolezza. Anche attività quotidiane che prima risultavano semplici, come fare una passeggiata o salire le scale, diventano faticose. Questo accade perché il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue per fornire l’energia necessaria ai muscoli e agli organi
  • Difficoltà respiratorie (dispnea): con il progredire della condizione, molte persone iniziano a sperimentare difficoltà respiratorie, note come dispnea. All'inizio questa difficoltà potrebbe comparire solo durante l'esercizio fisico, ma con il tempo può manifestarsi anche a riposo. Sdraiarsi può peggiorare la situazione, rendendo necessario l’uso di più cuscini per dormire
  • Edema: un altro sintomo comune è il gonfiore, soprattutto nelle caviglie, nei piedi e nelle gambe. In casi più gravi, questo gonfiore può estendersi anche all’addome. Ciò accade perché il cuore inefficiente causa un ristagno di sangue nelle vene, aumentando la pressione e portando alla fuoriuscita di liquidi nei tessuti
  • Aumento di peso improvviso: un segno che spesso passa inosservato è l’aumento di peso inspiegabile, che può indicare un accumulo di liquidi nel corpo. Questa ritenzione idrica è un segnale che il cuore non sta funzionando correttamente
  • Palpitazioni: le palpitazioni, ovvero la sensazione di un battito cardiaco irregolare, rapido o più forte del normale, sono un altro sintomo comune. Ciò accade perché il cuore tenta di compensare la sua inefficienza battendo più velocemente
  • Tosse persistente e respiro sibilante: alcune persone sviluppano una tosse cronica, spesso secca, o notano un respiro sibilante. Questi sintomi sono causati dall’accumulo di liquidi nei polmoni, che irrita le vie respiratorie
  • Bisogno di urinare spesso di notte (nicturia): un altro segno è l’aumento della necessità di urinare durante la notte. Questo succede perché i liquidi accumulati durante il giorno vengono eliminati più facilmente quando si è sdraiati
  • Colorazione blu della pelle (cianosi): infine in casi avanzati la pelle, soprattutto labbra e unghie, può assumere una colorazione bluastro-grigiastra. Questo succede quando il sangue non è sufficientemente ossigenato.
  1. Quali sono i fattori di rischio dello scompenso cardiaco cronico?

Lo scompenso cardiaco cronico è una condizione influenzata da fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare questa malattia. Alcuni di questi fattori sono modificabili attraverso cambiamenti nello stile di vita, mentre altri sono legati a caratteristiche intrinseche della persona, come l'età o la genetica. I principali fattori di rischio sono:

  • Ipertensione arteriosa: l'ipertensione, o pressione alta, è uno dei principali fattori di rischio per lo scompenso cardiaco. Quando la pressione sanguigna è costantemente elevata, il cuore deve lavorare di più per pompare il sangue: ciò può portare ad un indebolimento del muscolo cardiaco nel tempo
  • Cardiopatia ischemica: questa condizione, che include l'infarto del miocardio e la malattia coronarica, è causata da un restringimento o un blocco delle arterie che forniscono sangue al cuore. Quando il flusso sanguigno al cuore è ridotto, il muscolo cardiaco può danneggiarsi e indebolirsi, aumentando il rischio di scompenso cardiaco
  • Diabete: il diabete, se non ben controllato, può danneggiare i vasi sanguigni e aumentare il rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco. I livelli elevati di glucosio nel sangue possono causare danni al cuore e ai vasi, aggravando il rischio
  • Obesità: l'eccesso di peso corporeo aumenta il carico di lavoro del cuore. Inoltre, l'obesità è spesso associata ad altri fattori di rischio come ipertensione, diabete e apnea notturna, che possono contribuire allo sviluppo dello scompenso cardiaco
  • Sedentarietà: uno stile di vita sedentario può contribuire all'aumento di peso e ad altri fattori di rischio come ipertensione e diabete. L'inattività fisica indebolisce anche il cuore e la circolazione, aumentando il rischio di insufficienza cardiaca
  • Fumo: il fumo di sigaretta è un fattore di rischio significativo per molte malattie cardiovascolari, compreso lo scompenso cardiaco. Il fumo danneggia i vasi sanguigni, riduce l'apporto di ossigeno al cuore e contribuisce all'aterosclerosi (indurimento delle arterie)
  • Consumo eccessivo di alcol: l'abuso di alcol può danneggiare il muscolo cardiaco, causando una condizione nota come cardiomiopatia alcolica, che può portare allo scompenso cardiaco. Anche un consumo moderato ma costante può rappresentare un rischio, soprattutto se combinato con altri fattori
  • Età avanzata: con l'invecchiamento, il cuore può diventare meno efficiente e più suscettibile a danni. Gli anziani hanno un rischio maggiore di sviluppare scompenso cardiaco, in parte a causa del naturale declino delle funzioni corporee e dell'aumento dell'incidenza di altri fattori di rischio
  • Storia familiare: avere una storia familiare di malattie cardiache può aumentare il rischio di scompenso cardiaco
  • Apnea notturna: l'apnea notturna, un disturbo caratterizzato da interruzioni temporanee della respirazione durante il sonno, è un fattore di rischio per lo scompenso cardiaco. Questo disturbo può causare ipertensione e altre condizioni che aumentano il carico sul cuore
  • Malattie delle valvole cardiache: problemi alle valvole cardiache, come la stenosi o l'insufficienza valvolare, possono causare un sovraccarico di lavoro per il cuore, contribuendo allo sviluppo dello scompenso cardiaco
  • Alcuni farmaci e terapie: alcuni farmaci, come quelli chemioterapici, possono danneggiare il cuore e aumentare il rischio di scompenso cardiaco. Anche l'uso prolungato di antinfiammatori non steroidei (FANS) può rappresentare un rischio
  • Stress cronico: lo stress prolungato può contribuire all'aumento della pressione sanguigna e al deterioramento della salute cardiovascolare, portando a un rischio maggiore di scompenso cardiaco
  1. Come si fa la diagnosi di scompenso cardiaco cronico?

La diagnosi di scompenso cardiaco cronico è un processo che coinvolge diverse fasi e strumenti diagnostici, necessari per capire come funziona il cuore e individuare eventuali cause della malattia. I principali passaggi nel percorso diagnostico dello scompenso cardiaco sono:

  • Anamnesi clinica: il primo passo è un colloquio approfondito con il medico, durante il quale si discute dei sintomi che si stanno sperimentando, come la stanchezza, la difficoltà a respirare o il gonfiore alle gambe. Il medico chiede anche informazioni sulla storia medica personale e familiare, per capire se ci sono fattori di rischio come l'ipertensione, il diabete, o un precedente infarto
  • Visita medica: durante la visita, il medico esegue un esame fisico per cercare segni che potrebbero indicare uno scompenso cardiaco. Utilizza uno stetoscopio per ascoltare il cuore e i polmoni, controlla se c'è gonfiore alle caviglie e misura la pressione sanguigna. Questi controlli aiutano a capire se il cuore sta lavorando sotto sforzo o se ci sono segni di congestione nei polmoni
  • Esami del sangue: gli esami del sangue sono molto utili per la diagnosi. In particolare, il medico può richiedere un test per misurare i livelli di BNP o NT-proBNP, due marker che, se elevati, possono indicare la presenza di scompenso cardiaco. Inoltre gli esami del sangue possono valutare la funzione dei reni, del fegato e della tiroide, organi che possono essere coinvolti o influenzati dal problema cardiaco
  • Elettrocardiogramma (ECG): un passo fondamentale è l'elettrocardiogramma, che registra l'attività elettrica del cuore. Anche se da solo non basta per diagnosticare lo scompenso cardiaco, l'ECG può rivelare problemi come aritmie, segni di infarto precedente o ingrossamento del cuore. Queste informazioni aiutano a orientare ulteriori accertamenti
  • Ecocardiogramma: l'ecocardiogramma è uno degli strumenti più importanti per diagnosticare lo scompenso cardiaco. È un esame che utilizza ultrasuoni per creare immagini dettagliate del cuore in movimento: questo test permette di vedere se il cuore è ingrossato, se le sue pareti sono ispessite e, soprattutto, di misurare la frazione di eiezione, cioè la capacità del cuore di pompare il sangue Questi dati sono cruciali per capire quanto è compromessa la funzione cardiaca
  • Radiografia del torace: la radiografia del torace è utile per vedere se il cuore è ingrossato o se ci sono segni di liquido nei polmoni, che sono indicativi di scompenso cardiaco. Anche se può sembrare un esame semplice, fornisce informazioni importanti sulla condizione del cuore e dei polmoni
  • Test da sforzo: in alcuni casi, il medico può suggerire un test da sforzo, che consiste nel monitorare il cuore mentre il paziente cammina su un tapis roulant o pedala su una cyclette. Questo esame serve a capire come il cuore risponde all'attività fisica e può aiutare a valutare la gravità dello scompenso cardiaco. 

In situazioni particolari potrebbero essere necessari esami più approfonditi, come la risonanza magnetica cardiaca, che offre immagini molto dettagliate del cuore, o il cateterismo cardiaco, un esame invasivo che misura direttamente la pressione all'interno del cuore e delle arterie polmonari.

  1. Come si tratta lo scompenso cardiaco cronico?

Il trattamento dello scompenso cardiaco cronico è un processo complesso che richiede diverse strategie per gestire i sintomi, rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita. Un aspetto fondamentale del trattamento è fare alcuni cambiamenti nello stile di vita:

  • Dieta a basso contenuto di sodio: ridurre il sale è essenziale per evitare la ritenzione di liquidi, che può peggiorare i sintomi. Questo significa fare attenzione non solo al sale aggiunto ai cibi, ma anche a quello presente negli alimenti confezionati
  • Controllo dei liquidi: in alcuni casi, il medico potrebbe suggerire di limitare la quantità di liquidi che si beve ogni giorno per evitare un sovraccarico di lavoro per il cuore
  • Attività fisica moderata: anche se si ha uno scompenso cardiaco, l’esercizio fisico è importante. Fare attività leggera, come camminare, può aiutare a mantenere il cuore in forma, ma è fondamentale seguire le indicazioni del medico per non esagerare
  • Smettere di fumare: il fumo è dannoso per il cuore e i vasi sanguigni, quindi smettere è una delle cose migliori che si possano fare per migliorare la salute cardiaca
  • Limitare l’alcol: l’alcol può influenzare negativamente il cuore, quindi ridurre o eliminare il consumo è spesso raccomandato
  • Monitorare il peso: pesarsi ogni giorno è utile per rilevare rapidamente se si sta trattenendo troppi liquidi, un segno che la condizione potrebbe peggiorare.

 

I farmaci sono cruciali nel trattamento dello scompenso cardiaco e servono sia per alleviare i sintomi, sia per migliorare la funzione cardiaca. In particolare:

  • Diuretici: questi farmaci aiutano a eliminare i liquidi in eccesso dal corpo, riducendo gonfiore e difficoltà respiratorie
  • ACE-inibitori e ARB: questi farmaci aiutano a ridurre la pressione sanguigna e il carico di lavoro sul cuore, rendendolo più efficiente
  • Beta-bloccanti: questi farmaci rallentano il battito cardiaco, permettendo al cuore di lavorare in modo più efficiente e riducendo lo stress su di esso
  • Altri Farmaci: a seconda delle necessità, il medico potrebbe prescrivere altri farmaci per aiutare il cuore a funzionare meglio e prevenire complicazioni.

Quando neanche i farmaci sono sufficienti, potrebbe essere necessario ricorrere a dispositivi impiantabili come: 

  • Pacemaker biventricolare: aiuta a coordinare meglio le contrazioni del cuore, migliorando la sua efficienza
  • Defibrillatore impiantabile (ICD): serve a prevenire la morte improvvisa in persone a rischio di aritmie pericolose
  • Dispositivi di assistenza ventricolare (VAD): sono utilizzati in casi molto gravi, spesso come ponte verso un trapianto di cuore. 

Infine in alcuni casi possono essere indicate alcune procedure chirurgiche come:

  • Bypass coronarico o angioplastica: questi interventi migliorano il flusso sanguigno al cuore, soprattutto in caso di arterie ostruite
  • Riparazione o sostituzione valvolare: se le valvole del cuore non funzionano bene, la chirurgia può essere necessaria per correggerle
  • Trapianto di cuore: è l’opzione ultima per chi ha uno scompenso cardiaco terminale che non risponde ad altri trattamenti.
Dott. Giorgio Sciarra

Dott. Giorgio Sciarra

Opera presso il Policlinico Umberto I di Roma, dove si sta specializzando in Reumatologia, dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma con il massimo dei voti. E’ esperto di divulgazione scientifica sui temi della salute, del benessere e dell’alimentazione.

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