I vari tipi di tosse, le terapie per ogni tipo
- La tosse: definizione, funzione fisiologica e meccanismi di azione
- Classificazione della tosse: tosse secca, tosse grassa e tosse cronica
- Diagnosi differenziale della tosse: come distinguerne le cause
- Mucolitici e loro ruolo nella terapia della tosse produttiva
- Sedativi della tosse e indicazioni specifiche
- Altre opzioni terapeutiche e trattamenti di supporto
- Terapie non farmacologiche e raccomandazioni generali
- Come prevenire la tosse
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La tosse: definizione, funzione fisiologica e meccanismi di azione
La tosse è una risposta riflessa complessa che ha lo scopo di rimuovere sostanze irritanti, secrezioni e corpi estranei dalle vie respiratorie. È regolata dal sistema nervoso centrale e periferico e, nonostante possa presentarsi come riflesso automatico, può anche essere indotta volontariamente. I meccanismi principali della tosse comprendono l’inalazione profonda, la chiusura della glottide e una rapida e vigorosa espirazione che permette l’espulsione del materiale dalle vie respiratorie.Questa risposta si attiva per stimolazione dei recettori sensoriali situati nelle vie respiratorie superiori e inferiori. La tosse può essere provocata da vari fattori irritativi, come il fumo, la polvere, le sostanze chimiche inalate o anche da un’infezione virale o batterica, e rappresenta una componente cruciale della difesa del sistema respiratorio.
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Classificazione della tosse: tosse secca e tosse grassa
La tosse può essere distinta in diversi tipi a seconda delle caratteristiche cliniche e della durata. Sulla base delle caratteristiche cliniche si divide in:
- Tosse secca: la tosse secca è caratterizzata dalla mancanza di espettorazione e dal fatto che non produce muco o catarro. Questo tipo di tosse è spesso associato a infezioni virali delle vie respiratorie superiori, come la laringite, e si accompagna a una sensazione di irritazione della gola e delle vie aeree
- Tosse grassa: la tosse grassa, o produttiva, è invece accompagnata da espettorato, cioè la produzione di muco e catarro che può essere di vari colori e consistenze a seconda della patologia sottostante. È spesso un sintomo di infezioni delle vie respiratorie inferiori, come bronchiti o polmoniti.
Sulla base delle caratteristiche temporali invece si divide in:
- Tosse acuta: la tosse acuta è caratterizzata da una durata breve, generalmente inferiore a tre settimane. Le cause principali sono infezioni virali o batteriche delle vie respiratorie superiori (come il comune raffreddore o la sinusite), ma anche patologie di maggiore gravità come la polmonite o l’inalazione di corpi estranei
- Tosse subacuta: la tosse subacuta persiste per un periodo intermedio, generalmente da tre a otto settimane. Questo tipo di tosse può manifestarsi a seguito di un’infezione respiratoria acuta, come una bronchite, e tende a ridursi progressivamente senza richiedere interventi terapeutici particolari. Tuttavia, può essere fastidiosa e limitare la qualità della vita del paziente, motivo per cui talvolta si valutano farmaci per il sollievo sintomatico
- Tosse cronica: la tosse cronica è definita come una tosse che persiste per oltre otto settimane. Questo tipo di tosse è spesso associato a patologie croniche e condizioni di salute sottostanti che richiedono una valutazione e un trattamento specifico.
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Diagnosi differenziale della tosse: come distinguerne le cause
Per identificare il tipo di tosse e le sue cause, è necessaria una valutazione approfondita che prevede l’anamnesi del paziente, l’esame fisico e, se necessario, esami di laboratorio e strumentali. Durante l’anamnesi, è essenziale determinare la durata della tosse, la presenza di sintomi associati come febbre, dispnea, dolore toracico o bruciore gastrico, e valutare eventuali fattori di rischio come il fumo, l’esposizione a sostanze irritanti o la storia di allergie.
Gli esami strumentali, come la radiografia del torace, la spirometria e l’endoscopia, possono essere richiesti per casi di tosse persistente e inspiegabile, al fine di escludere patologie più gravi come la presenza di un tumore polmonare o la tubercolosi.
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Mucolitici e loro ruolo nella terapia della tosse produttiva
I mucolitici sono farmaci indicati principalmente per il trattamento della tosse grassa, in quanto favoriscono la fluidificazione e l’espulsione del muco. La carbocisteina, un principio attivo appartenente a questa classe di farmaci, agisce regolando la produzione di muco e facilitando il processo espettoratorio. Questa molecola interviene direttamente sul muco, rendendolo meno viscoso e più facilmente eliminabile. Questo farmaco modifica la struttura chimica del muco riducendone la viscosità e migliorando l’espulsione. È particolarmente indicata in pazienti con affezioni respiratorie croniche o con tosse produttiva associata a infezioni acute.Numerosi studi clinici hanno dimostrato che l’utilizzo della carbocisteina contribuisce a ridurre la durata e la frequenza della tosse produttiva, migliorando la respirazione e la qualità di vita del paziente. Gli effetti collaterali della carbocisteina sono generalmente lievi e includono disturbi gastrointestinali. Tuttavia, deve essere utilizzata con cautela in pazienti con anamnesi di ulcere gastriche.
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Sedativi della tosse e indicazioni specifiche
I sedativi della tosse sono farmaci utilizzati per alleviare la tosse secca e persistente, che non è associata a produzione di muco e che può risultare debilitante per il paziente. Il destrometorfano è uno dei principali principi attivi utilizzati come sedativo della tosse: questo farmaco agisce sul sistema nervoso centrale riducendo il riflesso della tosse. Nello specifico, agisce a livello dei recettori del glutammato e dei recettori sigma, modulando così la risposta della tosse in assenza di una soppressione diretta del sistema respiratorio.
Il destrometorfano è indicato per la gestione della tosse secca che interferisce con il sonno o la qualità della vita del paziente. Va somministrato con cautela, specialmente nei bambini e nei soggetti con disturbi respiratori gravi, poiché un uso eccessivo può portare a effetti collaterali come sedazione e, in rari casi, dipendenza.
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Altre opzioni terapeutiche e trattamenti di supporto
Oltre ai farmaci mucolitici e sedativi, esistono altre opzioni terapeutiche per la gestione della tosse come i broncodilatatori, gli antistaminici e i corticosteroidi. I broncodilatatori, ad esempio, possono essere utili nei pazienti con asma o BPCO, poiché migliorano il flusso d’aria e riducono l’irritazione delle vie aeree. Gli antistaminici, invece, sono indicati per la tosse legata a fenomeni allergici, mentre i corticosteroidi trovano impiego nei casi di infiammazione delle vie respiratorie.
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Terapie non farmacologiche e raccomandazioni generali
Accanto alla terapia farmacologica, possono essere utili anche interventi non farmacologici per il trattamento della tosse, tra cui l’idratazione, il riposo e l’umidificazione dell’aria. Un’adeguata idratazione, invece, contribuisce a rendere il muco meno viscoso, facilitandone l’eliminazione, mentre il riposo è fondamentale per supportare il sistema immunitario nella risposta alle infezioni. Inoltre, l’utilizzo di un umidificatore può migliorare la respirazione, soprattutto nei mesi invernali, quando l’aria è più secca.
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Come prevenire la tosse
Prevenire la tosse richiede l’adozione di diverse strategie mirate a ridurre l’esposizione a fattori irritanti, a rafforzare il sistema respiratorio e a limitare le infezioni che possono scatenarla o aggravarla. Una delle misure fondamentali consiste nel rafforzare il sistema immunitario attraverso un’alimentazione bilanciata, ricca di frutta e verdura, che forniscono vitamine e antiossidanti preziosi per le difese naturali dell’organismo. Bere molta acqua mantiene inoltre idratate le mucose respiratorie, rendendole più resistenti agli attacchi esterni, mentre un sonno adeguato supporta la produzione di anticorpi, migliorando la risposta immunitaria.
È importante poi adottare abitudini igieniche che limitino il contatto con virus e batteri. Lavare le mani spesso, specialmente prima dei pasti e dopo aver toccato superfici pubbliche, rappresenta una difesa semplice ma efficace. Ridurre il contatto diretto con persone che presentano sintomi respiratori può fare una grande differenza, così come portare con sé un disinfettante per le mani per usarlo quando non si ha accesso all’acqua. Un altro aspetto fondamentale nella prevenzione è quello delle vaccinazioni: vaccinarsi contro l’influenza stagionale e contro il COVID-19, ad esempio, riduce significativamente il rischio di infezioni respiratorie che possono scatenare la tosse.
Anche evitare il fumo e gli ambienti inquinati è essenziale. Il fumo di sigaretta e l’esposizione a sostanze inquinanti sono tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo della tosse cronica. Smettere di fumare o limitare l’esposizione al fumo passivo aiuta a proteggere i polmoni e a ridurre le irritazioni delle vie aeree. Chi lavora a contatto con sostanze chimiche, ad esempio, dovrebbe adottare misure di protezione come l’uso di mascherine specifiche. Per chi vive in aree fredde o durante i mesi invernali, può risultare utile mantenere l’umidità dell’aria tra il 40% e il 60% utilizzando un umidificatore: ciò evita che le mucose si secchino, riducendo il rischio di irritazione e tosse.
Per chi soffre di allergie respiratorie, è consigliabile ridurre al minimo l’esposizione agli allergeni noti, come polline, acari della polvere e peli di animali, e consultare il medico per trattamenti antistaminici nei periodi di maggiore sensibilità. Mantenere l’ambiente domestico pulito e libero da polveri e muffe è altrettanto importante per prevenire reazioni allergiche che spesso si manifestano con una tosse cronica.
Anche alcune abitudini respiratorie possono rivelarsi utili. Respirare attraverso il naso, ad esempio, consente di filtrare, riscaldare e umidificare l’aria prima che raggiunga i polmoni.
Un aspetto che viene spesso sottovalutato è il reflusso gastroesofageo, che è una causa comune di tosse cronica, soprattutto notturna. Mantenere un peso adeguato e ridurre il consumo di cibi acidi, speziati o grassi prima di dormire, aiuta a prevenire il reflusso acido che può irritare la gola e scatenare episodi di tosse. Inoltre, dormire con la testata del letto leggermente sollevata riduce la risalita degli acidi dallo stomaco.
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