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Ipertensione, come prevenirla a tavola

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Ipertensione, come prevenirla a tavola

Indice

1. Cos’è l’ipertensione?

2. Quali sono i fattori di rischio dell’ipertensione?

3. Quali possono essere le complicanze dell’ipertensione?

4. Come prevenire l’ipertensione con l’alimentazione?

5. Digiuno intermittente e ipertensione arteriosa

1. Cos’è l’ipertensione?

L'ipertensione, comunemente nota come pressione alta, è una condizione medica caratterizzata da un aumento persistente della pressione arteriosa. La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie mentre il cuore pompa il sangue in tutto il corpo.

Questa condizione può portare a gravi problemi di salute, come malattie cardiache, ictus e insufficienza renale, se non viene gestita correttamente. Le cause dell'ipertensione possono essere suddivise in due categorie principali:

  • Ipertensione primaria (essenziale): non ha una causa specifica identificabile e tende a svilupparsi gradualmente nel corso degli anni. Fattori genetici, di stile di vita e ambientali possono contribuire
  • Ipertensione secondaria: è causata da una condizione medica sottostante, come malattie renali, problemi endocrini, o l'uso di alcuni farmaci.

L'ipertensione è spesso chiamata "killer silenzioso" perché può non presentare sintomi evidenti per molto tempo. Quando i sintomi si manifestano, possono includere:

  • Mal di testa
  • Vertigini
  • Dispnea (difficoltà respiratorie)
  • Dolore toracico
  • Problemi visivi.

2. Quali sono i fattori di rischio dell’ipertensione?

L'ipertensione è influenzata da una serie di fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare questa condizione:

  • Età: la pressione arteriosa tende ad aumentare con l'età. Gli uomini sopra i 45 anni e le donne sopra i 65 anni sono particolarmente a rischio
  • Genetica e storia familiare: avere parenti di primo grado (genitori, fratelli) con ipertensione aumenta il rischio
  • Etnia: le persone di origine afroamericana hanno un rischio maggiore di sviluppare ipertensione e complicazioni correlate rispetto ad altre etnie
  • Dieta ricca di sale (sodio): un elevato consumo di sale può aumentare la pressione arteriosa
  • Dieta povera di potassio: il potassio aiuta a bilanciare la quantità di sodio nelle cellule. Una carenza di potassio può aumentare il rischio di ipertensione
  • Obesità e sovrappeso: l'eccesso di peso aumenta la pressione sulle pareti arteriose, aumentando il rischio di ipertensione
  • Sedentarietà: la mancanza di attività fisica può portare all'aumento di peso e aumentare il rischio di ipertensione
  • Consumo eccessivo di alcol: bere grandi quantità di alcol può danneggiare il cuore nel tempo e aumentare la pressione arteriosa
  • Fumo: il tabacco può aumentare la pressione arteriosa e danneggiare le pareti delle arterie, rendendole più strette e più rigide
  • Stress: alti livelli di stress possono portare a un aumento temporaneo della pressione arteriosa e, se cronici, possono contribuire allo sviluppo dell'ipertensione
  • Dieta malsana: una dieta ricca di grassi saturi, grassi trans e zuccheri aggiunti può contribuire all'aumento della pressione arteriosa
  • Condizioni mediche sottostanti: alcune condizioni mediche, come l'apnea del sonno, malattie renali croniche, problemi endocrini (ad esempio, ipertiroidismo, sindrome di cushing), e diabete possono aumentare il rischio di ipertensione
  • Farmaci: alcuni farmaci, come i contraccettivi orali, analgesici da banco e alcuni antidepressivi, possono aumentare la pressione arteriosa
  • Gravidanza: alcune donne possono sviluppare ipertensione durante la gravidanza. È una condizione nota come ipertensione gestazionale.

3. Quali possono essere le complicanze dell’ipertensione?

L'ipertensione, se non gestita correttamente, può portare ad una serie di complicanze gravi che possono influenzare diversi organi e sistemi del corpo. Ecco le principali complicanze associate all'ipertensione:

  • Malattia coronarica: l'ipertensione può danneggiare le arterie coronarie, portando a una riduzione del flusso di sangue al cuore e aumentando il rischio di angina (dolore toracico) e infarto miocardico
  • Insufficienza cardiaca: l'ipertensione fa lavorare di più il cuore per pompare il sangue, causando l'ispessimento e l'ingrandimento del muscolo cardiaco. Ciò può determinare un’insufficienza cardiaca
  • Aneurisma: la pressione elevata può indebolire le pareti delle arterie, portando alla formazione di aneurismi (dilatazioni localizzate dell'arteria) che possono rompersi e causare emorragie potenzialmente letali
  • Ictus: l'ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per l'ictus ischemico (causato da un coagulo di sangue) e per l'ictus emorragico (causato dalla rottura di un vaso sanguigno nel cervello)
  • Demenza e deterioramento cognitivo: la pressione alta può causare il restringimento o il blocco delle arterie che forniscono sangue al cervello, portando a problemi cognitivi e aumentando il rischio di demenza vascolare
  • Malattia renale cronica: l'ipertensione può danneggiare i vasi sanguigni nei reni, compromettendone la capacità di filtrare i rifiuti dal sangue e portando a insufficienza renale
  • Insufficienza renale: nei casi gravi, il danno renale causato dall'ipertensione può progredire fino all'insufficienza renale, richiedendo dialisi o trapianto di rene
  • Retinopatia ipertensiva: l'ipertensione può danneggiare i piccoli vasi sanguigni della retina, portando a problemi di vista e, nei casi più gravi, alla cecità
  • Neuropatia ottica: la pressione alta può danneggiare il nervo ottico, causando perdita della vista
  • Sindrome metabolica: l'ipertensione è spesso associata ad una serie di condizioni, tra cui l'aumento della circonferenza vita, alti livelli di trigliceridi, bassi livelli di colesterolo HDL, e glicemia elevata, che insieme aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e diabete
  • Problemi sessuali: negli uomini, l'ipertensione può portare a disfunzione erettile. Nelle donne, può ridurre il desiderio sessuale o causare difficoltà nel raggiungere l'orgasmo.

4. Come prevenire l’ipertensione con l’alimentazione?

L'alimentazione, insieme all’attività fisica, rappresenta la prima arma per la prevenzione dell'ipertensione: intatti attraverso un regime alimentare controllato è possibile fare molto per mantenere la pressione arteriosa sotto controllo.

Iniziamo parlando del sodio. Troppo sale nella dieta può far salire la pressione sanguigna. Quindi, una buona abitudine è ridurre l'uso del sale da cucina e preferire spezie ed erbe aromatiche per insaporire i piatti. Inoltre, è importante stare attenti ai cibi trasformati, come snack salati e alimenti in scatola, poiché spesso contengono quantità sorprendentemente elevate di sodio.

Al contrario, il potassio è un vero alleato nella lotta contro l'ipertensione. Si trova in abbondanza in alimenti come banane, spinaci e patate dolci. Inoltre, mangiare legumi come fagioli e lenticchie può aiutare ad aumentare l'assunzione di potassio e a mantenere la pressione arteriosa sotto controllo.

Da qualche anno inoltre c'è la dieta DASH, una sorta di guida alimentare mirata a prevenire e trattare l'ipertensione. In pratica, consiste nel mangiare molta frutta e verdura, privilegiare cereali integrali, preferire proteine magre e latticini a basso contenuto di grassi, e limitare l'assunzione di grassi saturi e sodio.

Oltre a ciò, mantenere un peso sano è fondamentale. In caso di obesità, infatti, il cuore deve lavorare di più per far circolare il sangue, aumentando la pressione sanguigna. Per questo motivo, è importante seguire una dieta equilibrata e fare regolarmente attività fisica per mantenere il peso corporeo nella norma.

Parlando di alcol, è meglio berlo con moderazione. L'eccesso di alcol può far salire la pressione sanguigna, quindi limitarne l'assunzione è una buona prassi per mantenere la salute del cuore.

Infine, gli zuccheri aggiunti possono influenzare negativamente la pressione arteriosa. Per questo motivo, è meglio limitare il consumo di bevande zuccherate e dolci, optando invece per fonti di dolcezza naturali come la frutta fresca.

5. Digiuno intermittente e ipertensione arteriosa

Il digiuno intermittente è diventato sempre più popolare come strategia per la perdita di peso e il miglioramento della salute metabolica. Tuttavia, ci sono ancora molte domande sulla sua sicurezza e sui suoi effetti a lungo termine, specialmente per quanto riguarda la pressione arteriosa e la salute cardiovascolare.

In generale, il digiuno intermittente può comportare una serie di cambiamenti fisiologici nel corpo, compresi quelli relativi al sistema cardiovascolare. Alcuni studi suggeriscono che il digiuno intermittente possa portare a una leggera riduzione della pressione sanguigna, il che potrebbe essere vantaggioso per le persone con ipertensione arteriosa. Tuttavia, è importante notare che gli effetti del digiuno intermittente sulla pressione arteriosa possono variare da individuo a individuo e dipendere da diversi fattori, tra cui l'età, il sesso, lo stato di salute generale e la conformazione genetica.

Alcune delle possibili vie attraverso le quali il digiuno intermittente potrebbe influenzare la pressione arteriosa includono la riduzione del peso corporeo, il miglioramento dell'insulino-sensibilità, la riduzione dell'infiammazione e la modulazione dell'attività del sistema nervoso autonomo. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno gli effetti del digiuno intermittente sulla pressione arteriosa e la sua sicurezza a lungo termine, specialmente nelle persone con ipertensione arteriosa già diagnosticata.

Inoltre, il digiuno intermittente potrebbe non essere adatto per tutti. Le persone con ipertensione arteriosa dovrebbero consultare un professionista della salute prima di iniziare qualsiasi regime di digiuno intermittente, in quanto potrebbe comportare rischi aggiuntivi per la loro salute.

Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, non possono in nessun caso sostituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un medicinale o di un integratore è necessario consultare il medico o il farmacista.

Dott. Giorgio Sciarra

Dott. Giorgio Sciarra

Opera presso il Policlinico Umberto I di Roma, dove si sta specializzando in Reumatologia, dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma con il massimo dei voti. E’ esperto di divulgazione scientifica sui temi della salute, del benessere e dell’alimentazione.

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