Salute e Benessere
In farmacia nella zona rossa: il racconto dalla LloydsFarmacia di Castelleone
“il più bel monile resta sempre un sorriso” … anche dietro la mascherina
La dottoressa Lucia Vailati lavora presso la LloydsFarmacia di Castelleone, un piccolo comune di 9000 abitanti in provincia di Cremona, in prossimità di Codogno. Proprio qui è stato identificato il cosiddetto paziente 1 e si è propagato il contagio da Coronavirus, rendendo questo territorio la prima zona rossa italiana. La Dott.ssa Lucia Vailati, come tutti i farmacisti, si è confermata ancora una volta in questo difficile periodo, un punto di riferimento per la salute a disposizione della popolazione, garantendo un servizio essenziale sul territorio.
Ascoltiamo dalla sua voce l’esperienza vissuta in prima linea sul territorio dal 21 febbraio 2020 scorso.
Dottoressa, come avete vissuto in farmacia i primissimi momenti di sconcerto, quando avete compreso che il Coronavirus era arrivato proprio nella vostra zona?
Per azzardare una similitudine direi che è stato come considerare quattro farmacisti che stanno svolgendo il loro consueto servizio, quindi scagliarli di colpo in un frullatore acceso sul cinque... ecco, questo è stato l'inizio.
Dalla sera al mattino si è scatenato un affanno “da accaparramento”, l’ansia e il panico erano stampati su ogni viso. Tuttavia, non è stato tanto questo che ha creato disagio, quanto l'immediata e netta sensazione che si trattasse di un evento di proporzioni davvero serie.
Come ha visto cambiare il ruolo e il senso di responsabilità del farmacista e della farmacia stessa come presidio sul territorio?
Per un lungo periodo è stato difficile accedere agli ambulatori medici, ospedali e presidi di Pronto Soccorso, pertanto la farmacia si è rivelata l'indispensabile punto di riferimento per la salute sul territorio. Il farmacista si è confermato il professionista a cui la cittadinanza può riferirsi con fiducia per proteggere la propria salute
Quali sono state le maggiori difficoltà e cosa chiedevano maggiormente i cittadini della zona?
Le difficoltà non hanno unità di misura, o meglio, credo che sia importante valutare come vengono affrontate. È stato sicuramente difficoltoso coniugare gli aspetti burocratici dei numerosi decreti con le relative modifiche degli stessi, il difficile reperimento di mascherine, alcool, guanti, ossigeno, saturimetri, termometri e la concomitante richiesta pressante da parte dei cittadini.
La grande, vera difficoltà, però, è stata psicologica: incoraggiare e consolare quando si avrebbe bisogno di coraggio e consolazione, perché qui tutti abbiamo in qualche modo convissuto o subito lutti a causa di questo terribile virus.
Le misure messe in atto da LloydsFarmacia a tutela della sicurezza all’interno dei locali della farmacia come hanno cambiato lo stato d’animo del team e dei clienti?
Sono state la nostra grande forza, dei punti fermi e presenti da subito, da quell'indimenticabile e surreale venerdì sera.
In un periodo dalle tante idee e ben confuse è stata una certezza avere linee guida precise, sempre aggiornate in tempo reale e poter lavorare nella massima sicurezza. Abbiamo potuto distribuire ai cittadini farmaci, sanificanti, mascherine e saturimetri e presidi di protezione a prezzi equi. Inoltre, abbiamo donato agli ospedali della zona mascherine preziose per gli operatori sanitari.
Anche se non possiamo dire che il virus sia completamente scomparso, stiamo finalmente ma gradualmente tornando alla normalità. Com’è la situazione in questo momento e cosa si sente di consigliare?
In questa che possiamo definire “quiete dopo la tempesta” c'è tanta comprensibile voglia di camminare respirando aria pura sotto i raggi del sole, di godersi l'estate. E’ necessario, però, farlo con tutelante buon senso e pensando alle prevenzioni da adottare subito e per il futuro, per “investire” nella propria salute, ad esempio rinforzando il sistema immunitario e adottando uno stile di vita sano.
Quanto a noi, Marina, Sofia, Stefano ed io, ora ci sentiamo come se qualcuno avesse riportato il frullatore sullo zero, quasi omogeneizzati, ma per fortuna ancora qui a raccontarci... come in questa immagine scattata prima dell'emergenza sanitaria.
0 commenti
Accedi per poter inserire un commento