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Malnutrizione negli anziani: buone pratiche per prevenirla

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Malnutrizione negli anziani: buone pratiche per prevenirla

Una nutrizione adeguata è un aspetto estremamente importante che contribuisce alla salute dell’anziano; eppure, la malnutrizione per insufficiente introito alimentare si riscontra con maggiore frequenza proprio nella terza età. La malnutrizione incrementa la vulnerabilità della persona assistita, compromettendo la qualità della vita ma anche il decorso e la prognosi di altre malattie in corso.

COS’E’ LA MALNUTRIZIONE?

È una condizione clinica che si verifica quando l’assunzione di nutrienti mediante l’alimentazione o il loro assorbimento intestinale non sono sufficienti e si instaura uno squilibrio tra le quantità di nutrienti introdotti con la normale alimentazione e il fabbisogno di energia.

La malnutrizione è un fenomeno frequente nella popolazione anziana e in particolare interessa pazienti con malattie croniche o oncologiche, o in generale l’anziano fragile: soggetto a cambiamenti fisiologici, psicologici, sociali (solitudine) ed economici che possono contribuire ad un’inadeguata alimentazione.

Con l'avanzare dell'età, infatti, quando insorgono una o più problematiche che influiscono negativamente sul modo di alimentarsi come la disfagia o difficoltà di masticazione, l’alimentazione generale può risentirne.

La disfagia orofaringea, ad esempio, è una condizione, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e definita come la difficoltà o l’incapacità di spostare un bolo in modo sicuro ed efficace dalla cavità orale all’esofago. Tra le cause di disfagia vi sono patologie neurologiche neurodegenerative, più frequenti nell’anziano, quali il morbo di Parkinson o di Alzheimer.

Ne scaturisce, in generale, uno stato di malnutrizione che produce gravi conseguenze sullo stato di salute: è causa di dimagrimento, diminuzione della massa muscolare, abbassamento delle difese immunitarie, diminuzione dell’autonomia e disturbi correlati.

Prendiamo ad esempio l’assunzione di Vitamina D, importante per prevenire osteoporosi e fratture, eppure spesso carente nell’anziano; tra le cause di carenza di vitamina D nella terza età si riscontrano spesso una scarsa esposizione solare, una ridotta sintesi nella pelle e un consumo ridotto giornaliero.

Tra i campanelli di allarme, utili per identificare una possibile malnutrizione ci sono il dimagrimento ponderale e patologie associate, inappetenza, precoce senso di pienezza gastrica e affaticamento nell’assunzione del cibo.

Resta comunque fondamentale lo screening medico, in particolare per quanto riguarda gli anziani ospedalizzati o con gravi patologie.

Conseguenze della malnutrizione nella terza età:
  • Gravi conseguenze sull’autonomia del paziente
  • sarcopenia
  • Comparsa di piaghe da pressione/decubito
  • Aumento del rischio di fratture
  • Peggioramento di patologie croniche
  • Maggior rischio di essere ospedalizzati
  • Depressione ed apatia
  • Peggioramento generale della qualità di vita
COSA FARE: CONSIGLI NUTRIZIONALI, FORTIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI E INTEGRATORI

In caso di insufficiente assunzione di alimenti possono essere forniti consigli per incrementare l’apporto calorico e proteico dei cibi cercando di fornire molte calorie in un volume ridotto.

Meglio assumere una dieta frazionata in pasti di piccolo volume, 4 o 5 nella giornata In caso di difficoltà di masticazione si può tritare, frullare e grattugiare gli alimenti in modo da non rinunciare a cibi difficili da masticare.

Si può quindi cercare di strutturare una dieta ipercalorica o arricchita, magari suggerendo di incrementare l’apporto proteico-calorico dei cibi – se non vi sono patologie che non lo consentono - utilizzando come fonte calorica condimenti (olio, burro), salse (panna, maionese, besciamella), gelati, miele, marmellate, sciroppi, succhi di frutta e come fonte proteica latte, anche in polvere o condensato, formaggio, uova.

SUPPLEMENTI NUTRIZIONALI PER VIA ORALE

Previa consulenza col medico e col farmacista, quando la dieta quotidiana non è sufficiente a soddisfare le esigenze nutrizionali è possibile anche arricchirla con prodotti specifici, a formulazione definita, da utilizzare come supporto nutrizionale.

In particolare, i supplementi nutrizionali ad elevato apporto calorico proteico possono migliorare le condizioni di soggetti anziani con stato di malnutrizione.

Questa integrazione ha la finalità di fornire, a pazienti ancora in grado di alimentarsi per via naturale, una quota aggiuntiva di nutrienti sufficiente a coprire i loro fabbisogni nutritivi.

I supplementi nutrizionali disponibili in commercio devono rispondere ad importanti caratteristiche come essere nutrizionalmente completi (ovvero essere ricchi di vitamine ed oligoelementi e minerali) , apportare un elevato contenuto proteico e calorico (raggiungono i 400 kcal/flacone ed i 20 grammi di proteine ), inoltre meglio se in un volume contenuto (200 o 125 ml).

Articolo scritto con il contributo di Fresenius – Kabi

Dott.ssa Claudia Brattini

Dott.ssa Claudia Brattini

All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.

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