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Pidocchi nei bambini: come intervenire

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Pidocchi nei bambini: come intervenire
  1. Cosa sono i pidocchi?
  2. Quali sono i sintomi della pediculosi?
  3. Pediculosi: come avviene la diagnosi?
  4. Pediculosi e trattamenti utili
  5. Come prevenire la comparsa dei pidocchi?
  6. Come comportarsi se il bambino in casa ha la pediculosi

 

 

  1. Cosa sono i pidocchi?

 

I pidocchi sono piccoli parassiti che vivono sulla pelle e nei capelli degli esseri umani, nutrendosi del sangue del loro ospite. Esistono diverse specie di pidocchi, ma i più comuni sono quelli che infestano il cuoio capelluto, noti come Pediculus humanus capitis. Sono insetti di dimensioni molto ridotte, generalmente di colore grigio-biancastro, che si spostano rapidamente da un capello all’altro. I pidocchi non sono in grado di saltare o volare, ma si diffondono facilmente attraverso il contatto diretto tra persone, soprattutto in ambienti dove il contatto fisico è frequente, come scuole e asili.

 

I pidocchi non trasmettono malattie, ma la loro presenza causa prurito intenso e disagio. Grattandosi a seguito del prurito, si rischia di irritare la cute o addirittura di causare infezioni secondarie.

 

 

  1. Quali sono i sintomi della pediculosi?

 

La pediculosi è l’infestazione da pidocchi: si manifesta con una serie di sintomi fastidiosi, tra cui il più comune è il prurito intenso al cuoio capelluto. Questo prurito è una reazione allergica alla saliva dei pidocchi, che si verifica quando questi piccoli parassiti pungono la pelle per nutrirsi di sangue. Il prurito non è immediato: può iniziare giorni o settimane dopo l'infestazione, quando il numero di questi piccoli animali è aumentato e la loro attività sulla cute è più intensa.

Oltre al prurito, un altro sintomo frequente della pediculosi è la sensazione di solletico o di qualcosa che si muove tra i capelli. Questo sintomo è dovuto ai pidocchi adulti che si spostano rapidamente sul cuoio capelluto, creando un leggero disagio che può essere particolarmente fastidioso di notte, quando il movimento tende a essere più percepibile.

Nei casi più gravi o quando il grattarsi diventa eccessivo, la pediculosi può provocare piccole piaghe o lesioni sul cuoio capelluto. In questo caso, è importante non sottovalutare la situazione poiché queste lesioni possono irritarsi o infettarsi a causa dei batteri presenti sulle unghie o sulla pelle, portando alla comparsa di crosticine o arrossamenti localizzati. In alcuni casi, si possono notare anche piccole protuberanze rosse simili a punture di insetto, segni diretti delle morsicature dei pidocchi.

Un altro segno visibile della pediculosi è la presenza di lendini, ovvero le uova dei pidocchi, attaccate ai capelli. Le lendini appaiono come piccoli puntini biancastri o giallastri e sono difficili da rimuovere, in quanto aderiscono saldamente al capello. A differenza della forfora, le lendini non si staccano facilmente.

  1. Pediculosi: come avviene la diagnosi? 

La diagnosi della pediculosi si basa principalmente sull'osservazione diretta del cuoio capelluto e dei capelli, alla ricerca di pidocchi vivi o di lendini. Questo processo viene generalmente eseguito tramite un’ispezione accurata dei capelli, preferibilmente con l'ausilio di una lente d’ingrandimento e una buona illuminazione per facilitare l’individuazione dei piccoli parassiti. I pidocchi adulti sono minuscoli, di colore grigio o marrone chiaro, e tendono a muoversi rapidamente quando vengono disturbati: ciò li rende difficili da individuare a occhio nudo, specialmente in presenza di capelli folti o scuri. 

Le lendini, invece, sono più facili da rilevare e rappresentano un segno chiave nella diagnosi della pediculosi. Si presentano come piccoli puntini bianchi o giallastri saldamente attaccati ai capelli, in genere a pochi millimetri dal cuoio capelluto, dove la temperatura è ideale per la loro incubazione. Per differenziarle dalla forfora o da altre impurità, un operatore sanitario o un genitore può provare a rimuoverle: le lendini sono molto resistenti e difficili da staccare, a differenza della forfora, che si distacca facilmente. 

In alcuni casi, per una diagnosi più precisa, si può utilizzare un pettine a denti stretti, noto come pettine per lendini o pettine antipediculosi. Questo strumento consente di separare i capelli in ciocche e di pettinare dalla radice alle punte, catturando eventuali pidocchi o lendini rimasti intrappolati tra i denti del pettine. Questo metodo è particolarmente utile in presenza di pidocchi piccoli o di una bassa infestazione, e può essere ripetuto su diverse sezioni del cuoio capelluto per una diagnosi completa. 

In contesti scolastici o sanitari, la diagnosi di pediculosi è generalmente effettuata da personale formato che conosce bene le caratteristiche dei pidocchi e delle lendini. È importante una diagnosi corretta per poter intervenire prontamente con il trattamento adeguato e interrompere la diffusione dei pidocchi tra persone a stretto contatto. 

  1. Pediculosi e trattamenti utili 

Il trattamento della pediculosi si basa principalmente sull’uso di prodotti specifici progettati per eliminare i pidocchi e le loro uova. Esistono diverse opzioni disponibili, tra cui shampoo, lozioni e spray che contengono sostanze attive come la permetrina, il piretro e il dimeticone. La permetrina è un insetticida che agisce paralizzando i pidocchi. Il piretro, derivato da un fiore, ha un effetto simile. Il dimeticone, invece, è un silicone che agisce meccanicamente: avvolgendo i pidocchi, impedisce loro di respirare e li uccide. Questi prodotti sono generalmente facili da applicare e possono essere trovati in farmacia senza prescrizione medica. 

La scelta del trattamento può dipendere dalla gravità dell’infestazione e dalla tolleranza della pelle. Alcuni trattamenti possono essere più adatti per pelli sensibili o per bambini, mentre altri potrebbero richiedere un’attenzione particolare in caso di allergie o reazioni cutanee. 

Dopo il trattamento, è fondamentale eseguire un'ispezione approfondita dei capelli per rimuovere eventuali lendini rimaste. Questa fase di rimozione manuale è cruciale per prevenire una reinfestazione, poiché anche un solo lendine può dare origine a un nuovo ciclo di infestazione.

Oltre ai trattamenti chimici, esistono anche approcci naturali come gli oli essenziali (come l’olio di tea tree o l’olio di lavanda): tuttavia, l’efficacia di questi rimedi naturali può variare perché non sono sempre supportati da evidenze scientifiche. 

  1. Come prevenire la comparsa dei pidocchi?

 Prevenire la comparsa dei pidocchi richiede una combinazione di buone pratiche igieniche e di attenzione alle situazioni di rischio, poiché questi parassiti si diffondono facilmente, soprattutto tra bambini che passano molto tempo a stretto contatto. Una delle strategie più efficaci è educare i bambini sull'importanza di non condividere oggetti personali come pettini, spazzole, cappelli, cuffie e asciugamani. Spesso, i pidocchi si trasmettono attraverso il contatto diretto tra teste o attraverso il contatto con oggetti contaminati.

 Un altro aspetto importante della prevenzione è mantenere una buona igiene personale. Lavare i capelli regolarmente con shampoo è utile, ma è fondamentale non esagerare con i prodotti chimici poiché un'eccessiva pulizia potrebbe irritare il cuoio capelluto e renderlo più suscettibile a infestazioni. Inoltre è consigliabile controllare periodicamente i capelli, soprattutto nei bambini, per individuare eventuali segni di pidocchi o lendini.

 È importante anche prestare attenzione all’ambiente domestico. Lavare frequentemente la biancheria da letto, le federe e gli indumenti in acqua calda, e asciugarli in asciugatrice, contribuisce a eliminare eventuali pidocchi o lendini che potrebbero trovarsi sui tessuti. In caso di contatto con qualcuno noto per avere i pidocchi, è consigliabile lavare immediatamente gli oggetti che sono stati a contatto, e considerare di isolare i giocattoli morbidi per alcuni giorni.

 Scuole e asili possono implementare regole per limitare il contatto diretto tra bambini durante il gioco e incoraggiare l'uso di oggetti personali. Mantenere una comunicazione aperta con altri genitori, segnalando tempestivamente eventuali casi di pediculosi, è fondamentale per contenere rapidamente la diffusione.

 In questo modo, adottando una serie di semplici ma efficaci misure preventive, è possibile ridurre notevolmente il rischio di infestazioni da pidocchi, garantendo un ambiente più sano e sereno, soprattutto per i più piccoli. 

  1. Come comportarsi se il bambino in casa ha la pediculosi

Se un bambino in casa ha la pediculosi, è importante affrontare la situazione con calma e determinazione, poiché i pidocchi possono diffondersi rapidamente, ma sono anche gestibili. La prima cosa da fare è confermare la presenza dei pidocchi. Se si sospetta un’infestazione, occorre esaminare attentamente il cuoio capelluto del bambino alla ricerca di pidocchi vivi.

 Poiché la pediculosi è altamente contagiosa, è prudente controllare anche gli altri bambini o adulti che vivono nella stessa casa. Se vengono trovati pidocchi in altri membri della famiglia, dovrebbero essere trattati immediatamente per evitare la re-infestazione.

In aggiunta al trattamento del bambino, è importante seguire alcune misure igieniche in casa. Lavare biancheria da letto, asciugamani e indumenti indossati dal bambino infetto in acqua calda e asciugarli in asciugatrice può contribuire a eliminare eventuali pidocchi o lendini rimasti. Gli oggetti morbidi come peluche o coperte possono essere isolati in una busta sigillata per almeno due settimane, poiché i pidocchi non sopravvivono a lungo senza un ospite umano. È anche utile aspirare i tappeti e i mobili per rimuovere eventuali pidocchi o lendini che potrebbero essere caduti.

Infine, una volta completato il trattamento, è consigliabile ripetere l’ispezione dei capelli a distanza di una settimana. Ciò aiuterà a garantire che l’infestazione sia stata completamente debellata. La comunicazione è fondamentale: informare gli insegnanti e gli altri genitori della situazione può aiutare a prevenire la diffusione e a gestire eventuali casi di pediculosi nel contesto scolastico. Con un approccio attento e sistematico, la pediculosi può essere gestita con successo, restituendo al bambino un cuoio capelluto sano.

 

 

Dott.ssa Martina Amenta

Dott.ssa Martina Amenta

Redattrice RAI esperta nell'ideazione, nella produzione e nella gestione di contenuti multicanale, dalla TV al mondo Web, che si è specializzata nell’ambito della medicina e della salute. Attualmente è impegnata nei programmi TV "CHECK UP", in onda su RAI UNO, ed ELISIR in onda su RAI TRE. Tra le sue esperienze precedenti “UNO MATTINA” (RAI UNO) e “KALIPE” (RAI DUE).

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