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Attenzione alla processionaria del pino: come difendere noi e i nostri animali

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Attenzione alla processionaria del pino: come difendere noi e i nostri animali

Indice

1. Processionaria, rischi per gli alberi ma anche per la salute dell'uomo

2. Cosa fare in caso di contatto con i peli urticanti

3. Processionaria, rischi per i cani

In questo periodo dell’anno, nei giardini e nei parchi, è possibile imbattersi nel Thaumetopoea pityocampa, il bruco meglio noto come processionaria. Questo lepidottero defogliatore si può riconoscere perché si muove in fila indiana.

Le infestazioni di processionaria interessano soprattutto le piante di pino di aree soleggiate e si manifestano spesso con fluttuazioni graduali delle popolazioni, il cui culmine si raggiunge circa ogni 5 -7 anni. Giunte a maturità (tra fine febbraio e aprile), le larve abbandonano definitivamente il loro nido e si dirigono nelle tipiche "processioni" verso il suolo, in file lunghe anche diversi metri.

1. Processionaria, rischi per gli alberi ma anche per la salute dell’uomo

Ma quali sono i danni provocati da questi bruchi? Le larve si nutrono di aghi di pino, provocando uno stress alla pianta perché ne riducono la fotosintesi, con ripercussioni anche gravi.

Gli alberi colpiti presentano defogliazioni più o meno accentuate, risultano indeboliti e quindi maggiormente soggetti a ulteriori attacchi di parassiti (per esempio gli scolitidi), ma per l’uomo i rischi per la salute possono essere seri.

I peli urticanti infatti sono molto fini, quindi possono essere facilmente trasportati dall'aria ed entrare in contatto con le persone. In caso di contatto diretto, gli effetti possono essere ancora più pericolosi.

I peli urticanti contengono la thaumatopina, una sostanza che può provocare una serie di sintomi cutanei fastidiosi e dolorosi, come prurito intenso, arrossamento della pelle, gonfiore e, in alcuni casi, la comparsa di vesciche. Le reazioni possano variare da persona a persona, in alcuni casi possono manifestarsi anche irritazione degli occhi e delle vie respiratorie. È l’inalazione dei peli urticanti a provocare irritazione delle vie respiratorie, con sintomi come congestione nasale e tosse.

Il contatto con la processionaria del pino può causare anche un rash cutaneo, che si manifesta spesso con piccole lesioni o bolle sulla pelle. Se la risposta allergica è forte e i sintomi peggiorano, è necessario richiedere l’intervento del medico. Se dovessero presentarsi problemi generalizzati, bisogna recarsi subito in ospedale.

2. COSA FARE IN CASO DI CONTATTO CON I PELI URTICANTI

Nel caso di contatto e di dermatite da processionaria si consiglia:

  • lavare la parte con un getto di acqua per eliminare i residui dei peli;
  • applicare creme lenitive e, se necessario, valutare col farmacista o col medico l’uso di pomate cortisoniche o antistaminiche;
  • non grattare le zone del corpo contaminate;
  • lavare gli abiti ad almeno 60°.

Misure preventive

Il periodo di presenza delle processionarie dura in genere due mesi, tra la metà di marzo e la metà di maggio.

In questo periodo dell'anno, si consiglia di:

  • prestare attenzione prima di sedersi sul terreno, in quanto le larve non sempre sono ben visibili e i loro peli possono essere trasportati dall’aria fino a una distanza di 200 metri;
  • evitare di addentrarsi nei boschi colpiti e di avvicinarsi alle fronde delle piante su cui si rinvengono le larve;
  • evitare di toccare i nidi o le larve;
  • nelle aree infestate, evitare di effettuare lavori che possono diffondere nell’aria i peli urticanti che riposano al suolo, ad esempio: rastrellare foglie e/o erba falciata, falciare l’erba;
  • tenere il cane al guinzaglio durante le escursioni e, in caso di contatto, portare urgentemente l'animale dal veterinario.

Se si avvistano processionarie in luoghi pubblici, è opportuno richiedere l’intervento degli organi competenti della propria città, come le autorità comunali per il verde pubblico.

Per le abitazioni private è necessario procedere all’eliminazione, ma con i dovuti accorgimenti: coprire ogni parte del corpo (ad esempio con guanti, maniche lunghe, occhiali, foulard sul viso), al fine di evitare il contatto coi peli urticanti e, in seguito, lavare i vestiti utilizzati.

In generale, si raccomanda di supervisionare i nidi e, se necessario, procedere all’asportazione meccanica tra dicembre, gennaio e febbraio, prima che le larve siano uscite dal nido.

Processionaria, rischi per i cani

La processionaria è un pericolo molto serio per i nostri amici a quattro zampe. Le lesioni che possono riportare hanno una gravità differente a seconda della parte coinvolta (naso, mucosa boccale, lingua, palato, mucosa nasale, occhi ecc) e alla quantità di peli con cui l’animale è venuto in contatto.

Come capire se il cane ha toccato o ingerito una processionaria?

Se il vostro animale dovesse entrare in contatto con la larva di processionaria, i sintomi comparirebbero molto rapidamente, da qualche minuto a massimo qualche ora.

Il primo segnale è l’improvvisa e intensa salivazione (scialorrea), a cui può seguire vomito, ingrossamento della lingua, tosse, difficoltà respiratorie (dispnea), anoressia, febbre.

Nel caso di contatto con gli occhi, si presenterà una congiuntivite con arrossamento e lacrimazione. In caso di ingestione, le lesioni si estenderanno anche a esofago e stomaco, complicando ancor di più il quadro clinico dell’animale.

In questo caso, si può effettuare un lavaggio della bocca con acqua, ma l’animale va trasportato al più presto dal veterinario.

Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, non possono in nessun caso sostituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un medicinale o di un integratore è necessario consultare il medico o il farmacista.

Dott.ssa Claudia Brattini

Dott.ssa Claudia Brattini

All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.

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