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Saturimetro: cos'è e come si usa?

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Saturimetro: cos'è e come si usa?

Quanti di noi hanno in casa un termometro, uno strumento semplice per misurare la temperatura del corpo in modo da sapere se abbiamo o meno la febbre?

Allo stesso modo il saturimetro (o pulsossimetro) è uno strumento usato per monitorare le condizioni respiratorie nei reparti ospedalieri ma anche a casa, al lavoro o dopo un allenamento.

Misura la saturazione di ossigeno dell'emoglobina presente nel sangue arterioso periferico (con la sigla "%SpO2"). In pratica ci dice se i polmoni riescono ad assumere ossigeno in quantità sufficiente dall’aria che respiriamo oppure no. Contemporaneamente misura la frequenza cardiaca (con la sigla Bpm).

Com’è fatto?

Il dispositivo più pratico e diffuso è quello da dito, formato da due componenti: una sonda raccoglie i dati, li elabora e manda il risultato (in numeri) al display. Il tutto è racchiuso in un corpo unico, semplice nell’uso e nel trasporto.

Può essere usato facilmente anche a casa. Questo metodo di misurazione della saturazione di ossigeno non è invasivo, è del tutto indolore e può essere utilizzato su neonati, bambini e anziani. Ha la forma di una pinza che deve essere messa a contatto sul dito di una mano o in alternativa sul lobo dell'orecchio.

A cosa serve?

Serve a valutare il livello di funzionalità respiratoria, segno vitale tra i più importanti da monitorare insieme alla frequenza cardiaca.

Sono diverse le situazioni nelle quali può essere usato, ad esempio per individuare velocemente disfunzioni respiratorie, per il monitoraggio continuo di persone con malattie polmonari, asma, bronchite cronica, per chi soffre di apnee notturne o anche nei soggetti esposti a inquinamenti ambientali o nel luogo di lavoro, per chi fuma.

Come si usa?

Si inserisce il dito fino in fondo aprendo la pinza, per consentire alla sonda di “leggere” la parte centrale dell'unghia. Si accende l’interruttore e dopo qualche secondo si potranno vedere sul display i valori di saturazione dell’ossigeno e la frequenza cardiaca.

Per la misurazione è bene procedere con l’igiene delle mani. Il dito dev’essere normalmente caldo, eventualmente sfreghiamolo bene prima. Le unghie non devono essere troppo lunghe: il polpastrello non cadrebbe nella posizione utile alla misurazione. Lo smalto, la ricostruzione e i gel vanno rimossi perché potrebbe alterare la lettura e dare un risultato non attendibile. In alternativa si effettuerà la misurazione sul lobo dell’orecchio.

La misurazione si esegue da seduti e in un luogo non troppo luminoso.

Perché usarlo?

Questo piccolo dispositivo rappresenta un alleato indispensabile per le misure di prevenzione e controllo e dovrebbe essere utilizzato durante la giornata in quanto, conoscere il valore di saturazione dell’ossigeno, soprattutto in un periodo di pandemia come quello che stiamo vivendo può dirci se abbiamo problemi di tipo respiratorio, consentendoci di attivare tempestivamente le procedure di cura.

Si rivela molto utile anche per chi voglia comunque tenere sotto controllo questi parametri per la sua salute.

Quale scegliere?

Il nostro consiglio sulla scelta del saturimetro è quello di orientarsi verso marchi conosciuti per avere la sicurezza di un dispositivo che sia ben calibrato su parametri corretti, in grado di effettuare misurazioni affidabili e precise. Tutti i modelli sono validi e non esiste un tipo specifico per il Coronavirus.

I prezzi dipendono dalle funzioni che il dispositivo può offrire, più sono numerose (informazioni mediche dettagliate, display chiaro, batteria ricaricabile, possibilità di connessione con pc) più elevato sarà il prezzo. I meno costosi non sono scadenti ma offrono solo i dati essenziali.

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