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Tatuaggi, cicatrici e sole: ecco come esporsi in sicurezza

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Tatuaggi, cicatrici e sole: ecco come esporsi in sicurezza

Tatuaggi, cicatrici e sole. I consigli per proteggerli anche al mare

L’estate è la stagione che molti aspettano per le belle e lunghe giornate, ottime per stendersi al sole ad abbronzarsi. Non bisogna però dimenticare i possibili rischi che l’esposizione ai raggi solari può portare.

Ecco perché è fondamentale prepararsi all’abbronzatura, proteggersi con solari e seguire alcuni semplici accorgimenti quando ci si stende sul lettino. Particolare attenzione meritano le parti “fragili” della nostra pelle, stiamo parlando delle lesioni, cicatrici in primis, tra le quali rientrano anche i tatuaggi, considerati a tutti gli effetti come lesioni superficiali della pelle. Vediamo come proteggerli adeguatamente.

I possibili rischi dell’esposizione al sole

È bene sottolineare che un’esposizione al sole incontrollata è sempre rischiosa, anche in assenza di cicatrici o tatuaggi. Non sono solo le scottature a rappresentare un pericolo, ma anche un invecchiamento precoce della pelle, e tutte le patologie delle quali l’insorgenza può essere favorita dall’eccessiva esposizione al sole, come il melanoma.

Per comprendere meglio quali sono i danni che possono scaturire, occorre fare una distinzione tra i diversi tipi di raggi solari. La luce solare dannosa per la nostra pelle è quella dei raggi UV, che a loro volta si dividono in raggi UVA e in raggi UVB. I primi sono i responsabili dei danni a lungo termine, come invecchiamento precoce, che comprende perdita di elasticità e luminosità, mentre i secondi sono responsabili delle lesioni istantanee, le scottature per intenderci, che possono essere di varia gravità e di tutti i problemi che ne derivano, come irritazioni e vesciche.

Un occhio di riguardo per cicatrici e tatuaggi

Per capire perché è ancora più importante proteggere il tessuto cicatriziale cerchiamo di spiegarvi di cosa si tratta.

Una cicatrice è un tessuto fibroso che si forma come risultato di riparazione di una lesione; quindi, ogni volta che vi è un’interruzione di continuità della cute, sia per motivi patologici che per motivi fisiologici. Le fasi di guarigione di una lesione che danno origine alla cicatrice sono 3: fase infiammatoria, fase proliferativa e fase di maturazione, al termine delle quali la cicatrice raggiunge la sua forma definitiva.

Le cicatrici poi possono essere classificate in vari tipi, secondo l’area e il motivo della formazione: cicatrice cheloide, cicatrice ipertrofica e cicatrice atrofica. Proprio per la sua composizione fibrotica, il tessuto cicatriziale risulta più fragile rispetto alla fisiologica composizione del derma, per questo motivo risulta ancora più importante proteggerlo a dovere dalla luce solare.

Le nuove cicatrici (ancora rosa e in corso di guarigione) sono altamente vulnerabili alla luce ultravioletta (UV) e sono facilmente soggette a scottature. Ciò è dovuto al fatto che il tessuto si sta ancora riparando attivamente. In questa fase, vengono rilasciati nella pelle più mediatori (messaggeri chimici) che stimolano l'attività delle cellule produttrici di pigmento, chiamate melanociti. Se si è verificata un'esposizione al sole o raggi UV, potrebbe presentarsi iperpigmentazione o ipopigmentazione e la possibilità di scottarsi aumenta dal momento che il tessuto è ancora in una fase attiva di riparazione.

I raggi UV possono innanzitutto rallentare la guarigione della lesione, ma anche incidere sul processo di guarigione stesso, innescando processi di iperpigmentazione o ipopigmentazione oppure facendo sì che la cicatrice diventi ipertrofica. Oltre a compromettere lo stato di salute del tessuto, queste problematiche la renderanno maggiormente visibile.

Anche i tatuaggi ad ago rientrano nella classificazione delle alterazioni del tessuto cutaneo dovute a microlesioni, risultando quindi più sensibili alla luce solare, soprattutto se realizzati di recente. Inoltre, la luce solare potrebbe danneggiare i pigmenti del tatuaggio sbiadendolo e compromettendo la sua visibilità.

Cosa fare

Alcune regole per proteggersi dai rischi dell’abbronzatura sono universali: utilizziamo sempre una protezione adatta, anche se stiamo sotto l’ombrellone, evitiamo di stenderci al sole durante le ore più calde, beviamo a sufficienza per mantenere idratata la pelle e utilizziamo prodotti doposole per reidratarla dopo l’esposizione.

La protezione solare dovrebbe sempre essere ad ampio spettro, ovvero in grado di assorbire sia i raggi UVA che i raggi UV e il fattore di protezione (SFP) non dovrebbe mai scendere sotto il 50, perlomeno nell’area della lesione.

Per le cicatrici recenti, relative a lesioni comparse negli ultimi 6/12 mesi, il consiglio sarebbe quello di non esporre minimamente la parte lesa alla luce del sole, soprattutto se molto estesa. Possiamo quindi coprirla con indumenti di fibra naturale come lino o cotone.

Esistono poi prodotti solari specifici con una composizione più delicata, sceglierli al posto di una normale protezione, ci protegge da irritazioni, che potrebbero comparire con più probabilità su un tessuto in fase di rigenerazione. Quelli specifici per i tatuaggi ne proteggono anche la pigmentazione e supportano l’idratazione della pelle.

Ora che abbiamo scoperto insieme come abbronzarvi in sicurezza, non vi resta che rilassarvi e godervi una sana tintarella estiva.

Dott.ssa Claudia Brattini

Dott.ssa Claudia Brattini

All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.

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