Salute e Benessere
Come trattare le cicatrici e prevenire i cheloidi
Interventi chirurgici, ferite da taglio o ustioni possono produrre cicatrici più o meno profonde. Approfondiamo questo tema per comprendere quando la cicatrice deve insospettirci e quali tipi di accorgimenti possiamo mettere in atto per favorire una corretta cicatrizzazione o anche come fare per coprirle da un punto di vista estetico.
I tempi di guarigione, ovvero di cicatrizzazione, si distinguono in:
- fase infiammatoria che dura fino a 5 giorni;
- fase proliferativa che dura 3-4 settimane;
- fase della maturazione che dura fino a 2 o più anni
L’esito di questo processo può produrre una cicatrice normale in cui la ferita è liscia e chiara ma anche a cicatrici cosiddette patologiche:
Cicatrice atrofica (depressioni cicatriziali)
Si tratta di una riparazione non perfetta in cui i margini della ferita sono variamente distanziati tanto che in caso di traumi o trazioni può riaprirsi. Questo si manifesta perché il tessuto che si forma è insufficiente per coprire per intero la lesione cutanea e si crea una depressione sulla pelle.
Cicatrice ipertrofica
Si forma più comunemente nelle ferite legate alle articolazioni. Il tessuto fibroso si genera in grande quantità formando una cicatrice in rilievo e talvolta dolente ma che resta nei confini della lesione.
Cicatrice cheloidea
Quando le cicatrici si estendono al di là dei margini della lesione si parla di cheloidi, sono il risultato di una sovrapproduzione di collagene nel corso della guarigione patologica della ferita. In questo caso la formazione di una cicatrice va molto oltre confini della ferita da cui origina per cause fondamentalmente sconosciute ma che, tuttavia, dipendono dalla predisposizione individuale.
Si stima che i cheloidi colpiscano solo il 10% circa delle persone, mentre le cicatrici ipertrofiche sono più comuni.
Come si riconoscono i cheloidi?
I cheloidi sono noduli rossastri spessi, arrotondati e irregolari che si sviluppano anche dopo che la ferita è guarita, causando un grande accumulo di tessuto cicatriziale.
Lo sterno, i lobi dell’orecchio, le spalle e le guance sono le sedi più comuni delle cicatrici cheloidee.
Come si trattano le cicatrici
Sebbene non si possa intervenire sulla predisposizione individuale a formare cicatrici cheloidee è possibile mettere in pratica alcuni accorgimenti che possono contribuire positivamente all’evoluzione della cicatrice.
Cerotti in silicone medicale
La ferita va ovviamente disinfettata con cura e l’infezione è la prima problematica da scongiurare ma poi per 4-5 mesi è opportuno proteggerla con cerotti o lame a base di silicone. Questo tipo di cerotti consente alla pelle di “respirare” e allo stesso tempo controllano lo sviluppo di collagene.
Attenzione massima al sole
La foto protezione è importantissima, è buona norma, infatti, applicare la protezione solare con schermo elevato (50+) sulla cicatrice per prevenire la pigmentazione della cicatrice da parte dei raggi UV.
La crema va applicata più volte al giorno: ogni volta che si esce all'aperto e comunque dopo due ore di esposizione solare continuata. L’esposizione al sole, infatti, può causare effetti dannosi per le aree che stanno guarendo. L'esposizione al sole delle aree trattate può comportare proprio un aumento della visibilità delle cicatrici e un ritardo nella guarigione.
Massaggio della cicatrice
Si può trattare la cicatrice con una crema specifica – idratante - ed effettuare un massaggio nel verso della cicatrice, questo procedimento è utile perché serve a “scollare” le aderenze che possono formarsi.
Trattamento Cosmetico
Le cicatrici, piccole o grandi che siano, possono causare un senso di disagio e imbarazzo che potrebbe portare anche all’evitamento di situazioni sociali. In questi casi, il make-up correttivo può costituire un valido aiuto per ridurne la visibilità, ottenendo una pelle più liscia e levigata. Ecco i passaggi da seguire per un trucco impeccabile:
- Base trucco: quando si ha a che fare con le cicatrici, la prima cosa da fare, dopo un’accurata pulizia del viso, è idratare la pelle. La giusta idratazione renderà meno faticosi gli step successivi e donerà luminosità all’incarnato.
- Primer: una volta idratata la pelle, è il momento di applicare il primer. La sua funzione è quella di rendere la pelle uniforme e liscia, assicurando che il trucco rimanga intatto il più a lungo possibile.
- Correttore colorato: il correttore è reperibile in differenti colorazioni e ognuna di esse svolge una specifica funzione ed è mirata ad attenuare un particolare inestetismo cutaneo, in modo da renderlo meno visibile. Per scegliere il correttore più adatto alle nostre esigenze, può essere utile far riferimento alla teoria del colore secondo la quale i colori complementari si annullano. Ad esempio, se la cicatrice è rossastra, il correttore verde è il più opportuno da utilizzare in quanto, unito al rosso, lo neutralizza.
- Fondotinta: che siano fluidi, compatti o in polvere, è consigliabile scegliere un fondotinta coprente che, rispetto a quello tradizionale, presenta una maggiore concentrazione di pigmenti.
- Fissaggio: l’applicazione della cipria è fondamentale per garantire un trucco a lunga durata. Per non appesantire il tutto, è preferibile optare per una cipria leggera e trasparente da applicare soprattutto nella zona T. Infine, per sigillare il tutto, si può optare per uno spray fissante idro-resistente.
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