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Mete di febbraio: Venezia dietro le maschere
Venezia è una città che da sempre affascina il visitatore.
La storia di Venezia comincia con una fuga e la necessità di trovare riparo; la zona paludosa ha protetto gli abitanti di Venezia per tanto tempo, ma è con i commerci via mare con l’Oriente che Venezia diventa un porto fiorente e molto ricco.
Marco Polo, nel Milione, narra di come Venezia e i suoi abitanti si reggessero sul commercio di beni, allora, di lusso: le spezie, il sale e i tessuti così come l’oro e le gemme.
Nel XV secolo Venezia, unica Repubblica nel panorama della penisola italica, guidata dal Doge e dal Gran Consiglio, raggiunge il suo massimo splendore con palazzi lussuosi, decorati da artisti come Giorgione e Veronese.
Nonostante Venezia abbia visto epidemie terribili, trattati umilianti e alluvioni devastanti, durante i secoli non ha mai perso lo spirito che la contraddistingue e che si respira ancora tra calli e campielli.
Ecco che il tempo si ferma e si mescola antico e moderno, luce e ombra, acqua e terra.
Da Lista di Spagna è bello immergersi seguendo le indicazioni per Piazza San Marco, salendo i ponti e sbirciando nelle botteghe che hanno ancora gli spazi del passato.
Ci si accorge in fretta che le maschere del Carnevale non sono semplici decorazioni. Sono le vestigia di un’epoca in cui la città era libera e autonoma. Durante il Carnevale, poveri e ricchi erano uguali, celati dalla maschera, divenivano solo persone, unite dalla città e dall'appartenenza alla Repubblica di Venezia.
Svoltando la sera, nel buio, la maschera è un’apparizione dalla foschia: la cappa, il tricorno e la spada che balugina nella luce fioca della luna. E’ la magia di Venezia, quindi dai strada alla maschera e saluti, deferente, con un cenno del capo.
Il Carnevale a Venezia
Il Carnevale a Venezia è un tripudio di feste nei saloni illuminati di Canal Grande. Un weekend durante il Carnevale è un’esperienza da vivere, come in un film.
E’ l’occasione perfetta per scoprire luoghi meno conosciuti per percorrere le radici della città.
La Scuola Grande San Rocco è l‘unica sopravvissuta alla caduta di Venezia. Le Scuole erano istituzioni molto rispettate e formate da Confraternite di laici per scopi caritatevoli e corporativi. Un vero e proprio sistema di sindacati e mutua assistenza ante litteram. La Scuola Grande San Rocco è un esempio di fusione tra sacralità e cultura in un monumentale edificio che è praticamente inalterato e svela l’arte di Tintoretto in tutto il suo splendore e potenza.
La Scuola Grande di Santa Maria della Carità fu ceduta con editto napoleonico al demanio e nel 1807 divennero sede dell’Accademia delle Belle Arti e annesse Gallerie. Andrea Palladio, nella seconda metà del ‘500, rinnovò l’ala orientale del monastero, mentre il complesso, nella seconda metà del ‘700, fu ristrutturato su progetti di Giorgio Massari.
Arte e cultura, lusso e commercio, ma anche aiuto e sostegno agli abitanti fanno di Venezia una città moderna, già dai primi anni della Repubblica.
E’ una città fragile, con un’architettura studiata appositamente per il luogo, che merita il rispetto dovuto alle signore e un saluto deferente, come alle maschere.
Non sai mai chi si cela dietro i merletti e se fosse la persona che ti cambia la vita?
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