Salute e Benessere
Cosa fare quando l'occhio è secco?
La malattia dell’occhio secco è una delle patologie oftalmologiche più diffuse ed è caratterizzata da una perdita di omeostasi all’interno del complesso sistema che costituisce la superficie oculare.
Le cause di questa patologia sono molteplici, ma un ruolo chiave è svolto dalle condizioni ambientali sfavorevoli con cui conviviamo e alcune cattive abitudini per gli occhi, come l’esposizione prolungata ai videoterminali.
Ecco perché è così diffusa al giorno d’oggi
Ovviamente non sono le uniche cause: ne esistono altre legate a fattori ormonali, terapie farmacologiche, età del soggetto e patologie che possono favorirne l’insorgenza. Approfondiamo per capire come possiamo difenderci.
I fattori di rischio
Vi sono numerosi fattori di rischio per la malattia da occhio secco (o dry eye disease, DED), generali e locali. Tra i primi ricordiamo in particolare l’età, il sesso, le patologie autoimmuni e l’etnia.
La malattia da occhio secco o DED è diagnosticata più frequentemente in pazienti in età avanzata, che risulta quindi essere il primo fattore di rischio per l’insorgenza: questo a causa della perdita di efficienza delle ghiandole lacrimali e dell’alterazione delle attività neutrofiche che ne regolano la secrezione, ma anche per il maggiore utilizzo di farmaci che compromettono queste funzionalità nella popolazione anziana.
Altro fattore di rischio è quello ormonale: la popolazione di sesso femminile è infatti maggiormente predisposta alla DED.
Patologie autoimmuni come la sindrome di Sjögren o le connettiviti rappresentano una comorbilità per l’occhio secco: i pazienti che ne sono affetti hanno infatti una prevalenza maggiore rispetto agli altri soggetti.
A volte può essere una complicanza di altre patologie infiammatorie dell’occhio come la congiuntivite.
Fattori esterni ed esposizione ai video terminali
Come accennato in precedenza, non possono essere trascurati agenti esterni quali inquinamento ambientale ed esposizione ai videoterminali.
Specialmente nelle città, l’inquinamento atmosferico derivato dal traffico e dalle attività industriali è determinante nello sviluppo di questa malattia. Infatti questo può provocare l’infiammazione della superficie oculare e altri sintomi di disagio che sono stati correlati alla DED, oltre a favorire lo sviluppo di congiuntivite allergica e allergie respiratorie, patologie che spesso si presentano come causa dell’occhio secco.
Così com’è direttamente responsabile di secchezza oculare la luce blu emessa dai videoterminali quali PC, tablet e smartphone: questo perché, quando passiamo il tempo davanti agli schermi, è meno efficace il meccanismo di lubrificazione della superficie oculare, che può contribuire ad anticipare l’insorgenza di questa patologia.
Anche indossare le lenti a contatto può esporre, se non si procede a specifici accorgimenti di lubrificazione e idratazione dell’occhio, alla comparsa della malattia dell’occhio secco.
I sintomi
I sintomi più comuni dell’occhio secco sono bruciore, arrossamento, prurito ed eccessiva sensibilità alla luce (fotofobia), a cui possono aggiungersi la sensazione di corpo estraneo nell’occhio e, se il disturbo si protrae per più tempo, anche dolore alle palpebre.
Secchezza notturna: un disturbo anche per il sonno
La presenza e l’intensità dei sintomi dovuti alla secchezza oculare può variare durante la giornata. Solitamente, i sintomi sono più intensi al risveglio per poi migliorare durante la giornata e peggiorare nuovamente la sera. Ciò accade perché anche le proprietà del film lacrimale, così come il volume e il pH delle lacrime prodotte, variano nelle 24 ore, rendendo possibile la comparsa dei sintomi anche durante la notte.
Un’altra possibile causa è l’apertura parziale degli occhi durante il sonno, una condizione detta lagoftalmo notturno, spesso indotta da disfunzione dei muscoli delle palpebre.
È stato dimostrato da studi clinici che la privazione del sonno può compromettere la secrezione lacrimale: questo fenomeno si può osservare ad esempio nei lavoratori che svolgono turni durante la notte.
La secchezza oculare stessa può poi essere a sua volta causa di stress e fastidi durante la notte, impedendo un riposo efficace e andando ad alimentare una sorta di circolo vizioso.
Cosa fare
Per ridurre i sintomi derivanti dalla malattia dell’occhio secco una prima soluzione potrebbe essere l’utilizzo di sostituti lacrimali a base di acido ialuronico, sostanza presente naturalmente nell’occhio, capace di migliorare l’idratazione, rallentando l’evaporazione delle lacrime e migliorando la stabilità e la permanenza del film lacrimale sulla superficie oculare.
Per contrastare gli effetti di inquinamento e altri agenti esterni è importante proteggere gli occhi con occhiali da sole se passiamo molto tempo all’esterno o con occhiali con filtri per la luce blu quando ci esponiamo a lungo davanti ai dispositivi digitali. Sostituti lacrimali a base di ectoina e/o di acido ialuronico potrebbero essere buoni alleati per alleviare i fastidi agli occhi provocati da fattori esterni ed ambientali.
L’ectoina è una molecola naturale con proprietà antinfiammatorie in grado di proteggere l’occhio dall’azione dannosa degli allergeni e di altri fattori esterni. L’ectoina, infatti, ha la capacità di richiamare intorno a sé una grande quantità di acqua formando una vera e propria “barriera” idratante protettiva che rafforza lo strato lipidico del film lacrimale.
Se la secchezza si manifesta con fastidi e bruciori o con instabilità del film lacrimale, è possibile applicare soluzioni specifiche a base di carbomer e trigliceridi a catena media che ripristinano la struttura fisiologica dello strato lipidico del film lacrimale, lubrificando e proteggendo la superficie oculare.
Inoltre, se si manifestano danni a livello epiteliale, oltre a ridurre la sofferenza e intervenire sulla qualità del film lacrimale, è necessario utilizzare sostanze che proteggono l’epitelio dai processi degenerativi indotti dagli insulti infiammatori, attraverso l’utilizzo di sostituti lacrimali o gel oculari contenenti bioprotettori come il dexpantenolo, con proprietà igroscopiche che migliorano la barriera protettiva.
Attenzione in particolare durante il periodo estivo
In estate aumentano i fattori che possono compromettere la salute dei nostri occhi. È infatti la stagione dove ci esponiamo maggiormente ai raggi UV provenienti dal sole, in cui si fanno più frequentemente bagni al mare o in piscina, venendo quindi a contatto con acqua salata o ricca di cloro, entrambi irritanti per gli occhi, e dove i nostri occhi sono spesso esposti ad ambienti con aria condizionata e vento. Ecco perché dobbiamo sempre ricordarci di proteggere la loro salute!
Per difenderci possiamo mettere in atto alcune regole d’oro:
- Non esporci ai raggi solari, anche di riflesso, soprattutto durante le ore centrali della giornata
- Indossare cappelli con ampia visiera e occhiali da sole dotati di filtri a norma di legge
- Evitare di sfregarci gli occhi con le mani sporche per evitare la contaminazione o l’entrata di corpi estranei
- Proteggerci anche sotto l’ombrellone
- Fare il pieno di vitamine e sali minerali utili a combattere i radicali liberi
- Utilizzare un umidificatore se ci esponiamo a lungo in ambienti con aria condizionata
Se avvertiamo alcuni sintomi riconducibili alla malattia dell’occhio secco, è utile rivolgersi al medico o al farmacista di fiducia per individuare il giusto trattamento, evitando così il fai da te.
Articolo scritto con il contributo non condizionante di Bausch + Lomb
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